Toglimi la trave
Tu, toglimi la trave,
che fa ancor più grave
nei tuoi confronti, o Dio
il tristo orgoglio mio.
Da me tu allontana
quella radice insana.
Sol gioia mi darà
l’autentica bontà.
La grazia mi redime
dal peso che m’opprime.
È fumo che m’acceca
il danno che m’arreca.
S’aggrava il fardello,
se giudico il fratello.
Non vien da lui il danno,
è questo un altro inganno.
Per me son pene crude
se dentro la palude
finisce l’energia
e il tempo fugge via.
Gesù, che scruta i cuori,
mi liberi dagli errori.
Io voglio usar quel metro,
che consigliò a Pietro.
L’apostolo capì
nel giorno che fallì.
Nel pianto si lavò
e Dio lo perdonò.
I figli del Vangelo
non coprono col velo,
ma curan la ferita
con una santa vita.
Il segno del coraggio
non è nel mio linguaggio.
L’impegno della lotta
è nella mia condotta.
Al prossimo puoi dire:
“ti devi convertire”,
ma prima tu dismetti
il mucchio dei difetti.
La stima non riscuoto
se il mio cuore è vuoto.
Se vivo in umiltà
vivrò in carità.
Tu, toglimi la trave
e rendimi soave,
o Dio, che risani
i miei giorni vani.
P. G. Alimonti OFM cap, “La via del sale”, Il mappamondo, pp 185-186