Sposo e custode
Giuseppe che discendi
dall’albero di Davide
non hai corona in testa.
Hai braccia e volontà
per guadagnare il pane
con tutti gli altri poveri.
Tu umile per fede,
sei casto per virtù
e ricco di bontà.
Guardando il futuro
tu sogni la famiglia,
ma come piace a Dio.
Ti affidi infatti a Lui
e lasci andare il cuore
dov’è l’altra metà.
Perciò vivendo a Nazareth,
tra tutte le ragazze
conosci la più bella.
È limpido lo sguardo.
È molto riservata.
Somiglia tanto a te.
E quando gliene parli
lei silenziosa ascolta.
Non ti respinge indietro.
Così da fidanzati
guardate l’avvenire
e v’affidate a Dio.
Il suo gran progetto
sorprende ambedue.
A lei per prima parla.
Poi parla anche a te.
Lei concepisce Dio,
tu ne sarai custode.
Come la tua, mai più
apparirà quaggiù,
una famiglia santa.
P. G. Alimonti OFM cap, “Il Tempo della luce”, Tra fine e confine, pp 91-92