Se ti sente
Fra Anastasio da Roio, (Aq) fu compagno di noviziato di Fra Pio e frequentarono insieme il corso filosofico e teologico.
Fra Anastasio era figlio di un pastore abruzzese. Il papà ogni anno trasferiva il gregge nelle Puglie e per lo più nella zona del Gargano. Era la cosiddetta “transumanza”. Svernavano e poi a primavera tornavano a pascolare sulle pendici del Gran Sasso e della Maiella….
La storia della transumanza abruzzese è legata a quella del tratturo, striscia ininterrotta di terra riservata al passaggio delle greggi. Di fra Anastasio, che si era fatto cappuccino laggiù, sapevo ben poco.
Mi dicevo: beato lui che ha potuto vivere nell’età più bella vicino ad un santo. Ora si era a primavera. Dalla finestra della stanza di Padre Pio e dai finestroni dell’attigua veranda si vedevano i tanti mandorli in fiore.
L’arido Gargano appariva un giardino con gli alberi vestiti di perle.
In lontananza si vedeva l’azzurro del cielo abbracciare la densa e sottile striscia di mare. Uno spettacolo della natura, che metteva giovialità addosso.
La mattina stetti più tempo del solito vicino al Padre.
Sul tardi gli chiesi il permesso di ripartire. Egli mi invitò a sedermi vicino a lui.
Abbozzò un sorriso poi mi disse: -Adesso ti racconto una storia simpatica. Ti parlo di fra Anastasio, abruzzese come te. È stato mio compagno di studi. Ci volevamo tanto bene. Una notte, durante l’anno del noviziato, eravamo in coro. Come sai, dopo il mattutino a luce spenta, si fa la “disciplina”.
Tutti i religiosi usavano le catenelle di ferro. Era di venerdì e perciò avevamo anche digiunato. Durante la disciplina, che durava generalmente dieci minuti, si cantava insieme ad alta voce il “miserere”. Fra Anastasio, che era vicino a me, improvvisamente sbotta in una protesta. Si lamenta dicendomi: «Ma ti pare giusto? Digiunare, senza dormire e adesso pure le botte!
Lo sai che ti dico, Fra Pio? Domani me ne vado».
Io sottovoce gli dissi: «Sta’ attento! Se il maestro ti sente, ti manda via davvero». Subito si calmò e stette zitto. Il maestro non aveva sentito e la storia finì lì-. Il Padre un po’ divertito si chinò verso di me e mi disse: -Su, stai almeno fino a domani-.
Fu il regalo di quel giorno.
P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p. 67