Poesie

Sant’Anna

Vedova profetessa – Gerusalemme sec. I

Di lei basta riportare il celebre brano del Vangelo di Luca bene informato sui fatti e sulle persone legate – in questo caso – all’infanzia di Gesù.
“C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni.
Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio
notte e giorno con digiuni e preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme” (Lc 2,36-38).

O caro San Luca,
che splendido quadro
hai fatto di Anna,
la pia profetessa.

Lei visse sette anni
sposata e felice,
rimasta poi vedova,
si diede al Signore.

Il giorno e la notte
passava nel tempio.
Lodava il suo Dio.
Faceva digiuni.

Secondo lo Spirito
cammina nel bene.
È piena d’attesa
del Cristo che viene.

Ottantaquattr’anni
giammai s’allontana.
E giunge la gioia
del giorno fatidico.

O splendida donna!
O splendida fede!
Ottiene Gran Premio
dal dolce Signore.

Arriva Maria,
la Madre più santa;
arriva Giuseppe,
il giusto di Dio.

In braccio alla mamma
c’è il Figlio di Dio;
il Bimbo che Anna
attende con ansia.

Da ieri la voce:
– O Anna, son qui;
fa’ presto a venire,
ti voglio vedere -.

Il Pargolo tace,
ma scende la pace
nel cuore di Anna:
– T’ho visto con gli occhi! –

Per quanto vivrai
a ognuno che viene
tu dai la notizia,
che il mondo fa lieto.

E scende il silenzio,
perché ti riposi.
Adesso la voce
del Cristo risuona.

P. G. Alimonti OFM Cap,
Collana “Vento impetuoso”,
Volume I, pp. 193-194-195