Messa quotidiana

Santa Messa 9-7-21

 

SAN NICOLA PIEK

Nacque a Gorcum (attuale Gorinchem, Paesi Bassi) il 29 ago-sto 1534, da famiglia anticamente originaria di Sansepolcro. Divenuto francescano e sacerdote, predico e difese la fede cattolica nel Brabante e a Bruxelles, finche divenne Guardiano nel convento della sua citta natale. Il 26 giugno 1572 fu imprigionato dai ribelli calvinisti, con 10 confratelli e 3 sacerdoti secolari. Per molti giorni furono sottoposti a continue sevizie fisiche e psicologiche. Trasferiti a Brielle, subirono pressioni per indurli all’apostasia. Ripetutamente san Nicola rifiuto la liberta offertagli per sollecitudine di congiunti e amici, non volendo abbandonare i propri confratelli. Nella notte del 9 luglio, assieme ad altri religiosi, furono malamente impiccati nel saccheggiato monastero agostiniano di Santa Elisabetta. San Nicola fu il primo e fino all’ultimo incoraggio i compagni di martirio, alcuni dei quali orrendamente straziati prima dell’uccisione. I persecutori si accanirono poi sui corpi, mutilandoli e insultandoli. Le spoglie dei 19 martiri furono sepolte nel luogo del martirio, che divenne ben presto meta di pellegrinaggio, anche a causa dei miracoli che vi si verificavano. Clemente X li beatifico il 24 novembre 1675 e il beato Pio IX il 29 giugno 1867 li canonizzo nell’anno centenario del martirio dei santi apostoli Pietro e Paolo. La memoria liturgica e fissata al giorno del martirio. Su richiesta del vescovo Raffaello Sandrelli, Leone XIII il 26 novembre 1898, concesse alla diocesi di Sansepolcro di iscrivere nel Calendario proprio la memoria liturgica, con il grado di “duplex maius” e con i testi del proprio dell’Ordine dei Minori Francescani.

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura  Gn 46, 1-7. 28-30
Posso anche morire, dopo aver visto la tua faccia.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Israele levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
Dio disse a Israele in una visione nella notte: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione. Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi con le sue mani».
Giacobbe partì da Bersabea e i figli d’Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo. Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti. Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti.
Egli aveva mandato Giuda davanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Arrivarono quindi alla terra di Gosen. Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele, suo padre, in Gosen. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo, stretto al suo collo. Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».  

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 36
La salvezza dei giusti viene dal Signore.

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirĂ  i desideri del tuo cuore.

Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro ereditĂ  durerĂ  per sempre.
Non si vergogneranno nel tempo della sventura
e nei giorni di carestia saranno saziati.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati. 

Canto al Vangelo   Gv 16,14
Alleluia, alleluia.

Quando verrĂ  lo Spirito della veritĂ ,
vi guiderĂ  a tutta la veritĂ ,
e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Alleluia.

Vangelo   Mt 10, 16-23
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse GesĂą ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farĂ  morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrĂ  perseverato fino alla fine sarĂ  salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Â