Santa Messa 28-7-18
SANTA MARIA TERESA, Cappuccina
Il 13 giugno 1999, a Varsavia, durante il suo settimo viaggio apostolico in Polonia, Papa Giovanni Paolo II ha beatificato 108 martiri vittime della persecuzione nazista, dal 1939 al 1945, contro la Chiesa polacca. Tra loro ci sono una monaca clarissa cappuccina e cinque frati minori cappuccini.
Maria Teresa Kowalska nasce a Varsavia nel 1902. Il 23 gennaio 1923 entra tra le cappuccine di Przasnysz. Alla vestizione ricevette il nome di Maria Teresa del Bambin GesĂą. Il 26 giugno del 1928 emise la sua professione perpetua.
II 2 aprile 1941, quando i tedeschi invasero la Polonia, anche il monastero di Przasnysz venne occupato con l’arresto delle 36 monache. Tutte furono trasportate nel campo di concentramento di DziaĹ‚dowo. Suor Maria Teresa disse: “Io non uscirò viva da qui, offro la mia vita per le sorelle affinchĂ© possano ritornare in monastero”.
Morì nella notte del 25 luglio 1941. Dio aveva accettato il suo sacrificio. Due settimane dopo la sua morte, il 7 agosto 1941, tutte le monache furono liberate dal campo di Działdowo e ritornarono alle loro famiglie di origine. Nel 1945 tutte fecero ritorno al loro monastero in Przasnysz.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura  Ger 7, 1-11
Forse per voi è un covo di ladri questo tempio sul quale è invocato il mio nome?
Dal libro del profeta Geremìa
Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremìa:
«Férmati alla porta del tempio del Signore e là pronuncia questo discorso: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che varcate queste porte per prostrarvi al Signore. Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Rendete buone la vostra condotta e le vostre azioni, e io vi farò abitare in questo luogo. Non confidate in parole menzognere ripetendo: “Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!”.
Se davvero renderete buone la vostra condotta e le vostre azioni, se praticherete la giustizia gli uni verso gli altri, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia dèi stranieri, io vi farò abitare in questo luogo, nella terra che diedi ai vostri padri da sempre e per sempre.
Ma voi confidate in parole false, che non giovano: rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dèi che non conoscevate. Poi venite e vi presentate davanti a me in questo tempio, sul quale è invocato il mio nome, e dite: “Siamo salvi!”, e poi continuate a compiere tutti questi abomini. Forse per voi è un covo di ladri questo tempio sul quale è invocato il mio nome? Anch’io però vedo tutto questo! Oracolo del Signore».
Salmo Responsoriale   Dal Salmo 83Â
Quanto sono amabili le tue dimore,Signore degli eserciti!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio,
cresce lungo il cammino il suo vigore.
Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.
Canto al Vangelo  Gc 1,21
Alleluia, alleluia.
Accogliete con docilitĂ la Parola
che è stata piantata in voi
e può portarvi alla salvezza.
Alleluia.
Vangelo  Mt 13, 24-30
Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo:
«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».