Sangue e acqua
Al colpo della spada
dal suo costato uscì,
fluente, sangue ed acqua.
Doveva esser caldo,
doveva esser fluido
il sangue dell’Agnello.
È stabilito questo
nel rito dell’agnello,
offerto per la Pasqua.
Se esce goccia a goccia
non è gradito a Dio,
perché è sangue freddo.
E non potrebbe scorrere
per esser libagione
di un Dio che è vivo.
L’agnello viene offerto,
passato poi nel fuoco
e consumato insieme.
Gesù è il nuovo Agnello
ed ha versato il sangue
da tutte le ferite.
Riman da aprire il cuore,
perché non resti sangue
e sia la morte certa.
La spada, che trafisse
il suo Sacro Cuore,
non fu un gesto d’odio.
Faceva solo parte
d’un rituale ingrato
compiuto da un pagano.
È il Padre che dispone
qual vittima perfetta
il Figlio immolato.
Nel santo Sacrificio
mangiamo la sua carne,
beviamo il suo sangue.
P. G. Alimonti OFM cap, “La via del sale”, La miniera, pp 73-74