Poesie

San Martino di Tours

Vescovo – Sabaria (ora Szombathely Ungheria) 316-317
+ Candes (Indre-et-Loire Francia) 8 novembre 397

Di famiglia romana e pagana, nato in Pannonia
(attuale Ungheria), fu chiamato
“Apostolo delle Gallie” perché evangelizzò il
territorio francese. Giovanissimo,
fu conquistato dalla fede cristiana e s’impegnò
a vivere secondo il Vangelo. A 15 anni divenne
legionario a cavallo.
Aquesto periodo appartiene il famoso episodio,
immortalato da Simone Martini (Assisi) e da Giotto: Martino taglia metà del suo
mantello per coprire un povero.
Da militare dell’Impero romano a soldato di Cristo,
dopo l’incontro con il vescovo Ilario di Poitiers. Fu nominato
esorcista per la sua capacità di riconoscere le manifestazioni
diaboliche.
Divenuto vescovo, assolse il ministero con dedizione,
coraggio apostolico e autorità.
Viveva in un eremo con tanti discepoli in povertà, mortificazione
e preghiera. Si prese anche cura della predicazione,
dei malati, e delle vittime dei potenti.

Reciti l’esorcismo
e le statue degli idoli
vanno giù in frantumi
e tutti si stupiscono.

Tu predichi il Vangelo,
parola del Signore;
e parli di Gesù,
il Verbo fatto uomo.

Il tuo gran maestro
è Ilario di Poitiers.
È venuto dall’Oriente
per dar la Gallia a Cristo.

Tu cavalier di Roma
e fatto catecumeno
incontri Gesù povero,
lo vesti del mantello.

Da Ilario battezzato
ora sei preparato
a diventar ministro
nel sacro sacerdozio.

È vero ch’hai lasciato
la vita di guerriero,
ma tutto hai conservato
lo stile del soldato.

Tornato dall’esilio
Ilario ti consacra
e tu divieni vescovo
della città di Tours.

Per qualche tempo ancora
tu resti in monastero
quello da te fondato;
il primo d’Occidente.

Quindi da Marmoutier
cominci la missione.
Occorre predicare
Cristo nelle campagne.

Intanto a Ligugè
nei pressi di Poitiers
fiorisce il monastero
da te costituito.

Diventi il difensore
di poveri ed oppressi.
Proteggi contro Roma
dal fisco esasperato.

A Candes, dove muori
il corpo è disputato.
Sei venerato in Francia
e più nel mondo intero.

P. G. Alimonti OFM cap, Vento Impetuoso, vol. V, pp 158-159-160