Poesie

San Lorenzo da Brindisi

San Lorenzo da Brindisi
Sacerdote min. cap.
– Brindisi 22 luglio 1559 + Lisbona 22 luglio 1619

Giulio Cesare Russo perse entrambi i genitori durante l’adolescenza.
Tra il 1565 e il 1567 si trasferì a Venezia da uno zio
sacerdote, dove maturò la vocazione alla vita religiosa.
Il 18 febbraio 1575 riceve l’abito dei Minori Cappuccini
prendendo il nome di Lorenzo e il 18 dicembre
1582 viene ordinato sacerdote.
Nell’Ordine ricoprì varie cariche tra le quali anche
quella di Generale. Grande studioso della Scrittura diventa
famoso per la sua predicazione. Per questo viene mandato
nei luoghi dove la popolazione si è staccata dalla Chiesa
ed è ricercatissimo dai papi e dai principi per missioni diplomatiche.
Muore durante una di queste missioni.
Fu beatificato nel 1783 da Pio VI; canonizzato nel 1881
da Leone XIII; proclamato Dottore della Chiesa nel 1959
da Giovanni XXIII.

Il ventidue di luglio vieni al mondo,
il ventidue di luglio, a sessant’anni,
sarĂ  reciso il filo della vita
per la difesa dei poveri oppressi.

“Pace” la Chiesa scrive sulla tomba
dei testimoni della nostra fede,
e pone qual sigillo quella croce
su cui morì Gesù per nostro amore.

O generoso figlio di Francesco,
vissuto nella Regola piĂą rigida,
a te concede Dio la sua pace,
quella che il mondo volle rifiutare.

Ha tributato a te la Santa Chiesa
quella beatitudine promessa,
secondo la parola del Vangelo,
al generoso operator di pace.

Lo zio sacerdote t’ospitò
nella cittĂ  sfarzosa di Venezia,
e qui GesĂą ti chiama alla sequela
di San Francesco nella povertĂ .

Dal reboante nome “Giulio Cesare”,
tu passerai a quello di “Lorenzo”,
presago della rigida obbedienza
e ancor piĂą di santa povertĂ .

Sei sacerdote pieno d’umiltà.
La scuola di Venezia e poi di Padova
faran di te un magnifico oratore.
I dotti insieme al popolo ti cercano.

Tu puoi citar la Bibbia a memoria,
a cominciar dal greco e dall’ebraico.
I protestanti fuggono il confronto.
In te diventa fuoco la Parola.

Così dall’eresia riconduci
con il vigore della veritĂ :
una è la Chiesa ed uno il suo Pastore
e fondamento santo: GesĂą Cristo.

Nel mister dell’altare sei rapito.
GesĂą si fa visibile ai fedeli
in forma di vezzoso Bambinello,
che porge le manine e t’accarezza.

Il tuo “mariale” è segno dell’amore
che nutri per la Madre di GesĂą.
L’Ordine t’ha eletto Generale.
Ti vuol la Chiesa ovunque Ambasciatore.

Tu sei Dottore e Santo, fra Lorenzo.
Esempio d’eroismo ai confratelli,
che insieme a te percorrono la via
dell’obbedienza e della vera pace.

P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, Vol. 2, pp 204-205-206