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San Giovanni Rotondo 22-6-17

S. Messa in suffragio di Sr. Chiara Pia

Preghiera composta da suor Chiara Pia per i giovani e riportata sul retro dell’icona sottostante, “scritta” da lei stessa

Madre di Dio

I tuoi occhi aperti e guardanti noi giovani, ci aiutano a percorrere la storia di oggi. Vogliamo, come te, far nascere GESU’ nel nostro cuore, accogliendo la sua Parola nella nostra vita per incontrarla nel tempo  del nostro pellegrinaggio terreno.

A te il PADRE ha donato il BENE più caro, la PACE sicura: GESU’. E Tu, quale Madre misericordiosa non lo tieni per Te, ma lo affidi a noi per farlo conoscere ai lontani, nostri compagni di cammino.

Siamo creati all’immagine e somiglianza di Gesù, non permettere mai che il maligno offuschi la bellezza e la purezza.

A quale grande dignità ci chiama il PADRE: “essere santi come Lui è SANTO; e Tu, inviti noi a non sciuparla”.

I tuoi piedi poggiano su un tappeto verde simbolo delle speranza, con ramoscelli d’ulivo:: simbolo della pace “qui” e “ora” per questa umanità.

Oggi dinanzi a Te ci impegniamo ad accendere la lampada della nostra vita, alimentandola sempre con i frutti dello SPIRITO SANTO. Amen.

(Suor Chiara Pia dell’Eucaristia)

 

San Giovanni Rotondo 12, giugno 2017

 

Suor Chiara Pia dell’Eucaristia

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo è quello che sintetizza la vita di Suor Chiara ed è il nostro grazie  alla Santissima Trinità per il dono grande che ci ha fatto,  della nostra amata sorella. Suor Chiara è stata sempre un continuo Grazie, in una vita consumata dall’amore, Amore di Dio e amore ai fratelli, l’Amore è venuto a bussare alla porta del suo cuore e lei le ha spalancate senza risparmio, Chiara è la sorella dal cuore grande, che accogliendo la grazia ha saputo allargare ogni volta di più lo spazio, chi non trovava un posto nel suo cuore. Lei sapeva accogliere!

Spesse volta Chiara ricordava come da bambina era malata di cuore e rischiava la vita. Le cure materne di mamma Adele, e la sua ispirazione di affidare la sua piccola all’intercessione di Maria Madre Addolorata, le hanno restituito la salute. Questo fragile cuore è diventato forte. Nel suo ultimo giorno di vita, nella sua salita al Golgota, quel cuore batteva fino a scuotere il suo corpo martoriato , i medici erano meravigliati di questa forza che superava la normalità, noi che l’abbiamo conosciuta possiamo dire un “cuore che è scoppiato d’amore”, un cuore che non aveva paura del limite, che poi, la poteva portare all’abbraccio finale con L’Amato , ecco un cuore guarito dall’amore e poi restituito con tutto se stesso al suo Creatore.

Suor Chiara Pia dell’Eucaristia, nel secolo Luciana D’Agostino, nacque a Cerratina (PE), un piccolo paese  dell’Abruzzo, il 15 settembre 1957 , da Vincenzo D’Agostino e Adele Ricci, che sono già in Paradiso. È stata battezzata il 29 settembre 1957. Ha un fratello di nome Ermano, sposato con Antonella e hanno una figlia di nome Sonia.

La giovane Luciana, nel 1979 sentendo un forte richiamo ad una conversione più radicale nella fede , entra a far parte del terz’ordine francescano e dei gruppi di preghiera di Padre Pio, nella Chiesa della Madonna dei sette Dolori  a Pescara , sotto la guida spirituale di Padre Guglielmo Alimonti. In questo periodo, il suo servizio lo svolse nei lavori della sacrestia nel Santuario della Madonna. All’età di 29 anni, l’8 gennaio 1987, dopo di avere guidato tanti pellegrinaggi a San Giovanni Rotondo e come Santa Chiara ,fuggendo da casa ,si ferma per sempre ed  entra a formar parte del monastero della Risurrezione nei primissimi albori , proprio come un piccolo seme chiamato a  diventare un forte e grande albero, facendo possibile il sogno di Padre Pio di una casa di preghiera su questa montagna . L’8 settembre 1987 indossa l’abito di Santa Chiara e prende il nome di Suor Chiara Pia dell’Eucaristia , il 2 gennaio 1988 fa l’anno canonico di noviziato a Parma ed emette la prima professione il 26 marzo 1989, tre anni dopo l’11 ottobre 1992 coronò la sua consacrazione con la professione perpetua .

È stata la prima giovane ad entrare in questo monastero e  il suo animo allegro , molto vivace, ricca di doni, la sua  capacità grande di offerta e d’amore, l’hanno fatto perseverare  nonostante tutte le difficoltà proprie di una fondazione, lei ha sempre speso tutte le sue forze per il bene della  fraternità, svolgendo diversi impegni a lei affidati, dai quali anche il servizio di vicaria della comunità. Ma quello che più la identifica è l’iconografia, dove ha potuto esprimere tutta la sua ricchezza di artista e di bellezza interiore . Ma l’opera più bella è stata quell’icona che il Divino Artista ha fatto in lei .Di questo ci sono tante testimonianze di tutte le persone che l’hanno incontrata e avuto il suo aiuto spirituale, forse ciascuno di noi ,qui presente, può raccontare  tante cose a proposito.

Durante, il mese di giugno, lo scorso anno la sua salute ha cominciato a deteriorarsi, il 24 Giungo 2016, viene ricoverata in ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, con la diagnosi di un terribile tumore maligno alla testa. Comincia qui il suo offertorio, il Padre eterno ha accolto la sua offerta, fatta anche per il bene della nostra comunità. Chiara ha portato la malattia con ammirevole serenità, senza mai lamentarsi, e continuando a sostenere gli altri con il suo aiuto, con le parole, con la preghiera e con il dolore offerto, dimenticando se stessa. Aveva sempre il suo Grazie pronto ad ogni piccolo servizio, diceva “sia per amor di Dio”, si sentiva curata dalle sue sorelle come una regina . Quasi tutti giorni le sorelle l’alzavano sulla sedia rotelle per venire in coro a pregare o in refettorio , era sempre  gioiosa e ottimista e fino a quando a potuto faceva il suo servizio di vicaria. L’ultima volta , era domenica delle Palme e diversamente ha voluto uscire al giardino , solo perché voleva vedere l’asino che aveva cavalcato   Padre Carlo, nella processione della Santa Messa. Venerdì santo  fa l’ultima risonanza magnetica che mostrava la terribile situazione , lì cominciò  la sua salita al Golgota, in un continuo peggioramento della sua salute , il tumore poco a poco la stava consumando. Nelle ultime ore la sofferenza è arrivata al massimo possibile, e il suo cuore si è squarciato, con gli occhi della fede si può dire “scoppiato d’amore”. Erano i primi vespri della Santissima Trinità.

In quei ultimi giorni spesso le dicevamo: “Chiara ci senti vero?” Chiara ci sei?”…. E le parlavamo, ma ci sentiva veramente? Non lo sappiamo, ma adesso siamo sicuri che lei ci vede, lei ci sente e non solo lei con la sua intercessione fa piovere su tutti noi una abbondante pioggia di grazie. Chiara alle ore 20,00 del sabato 10 giugno, dopo le primi Vespri della Santissima Trinità avvolta nella infinita misericordia di Dio, ritorna alla Casa del Padre.

Grazie Chiara!…..Ti vogliamo bene

Arrivederci in paradiso….

 

Affidiamo alle vostre preghiere la nostra sorella carissima Suor Chiara Pia. Dio vi Benedica.

Le sorelle Clarisse Cappuccine del Monastero della Risurrezione San Giovanni Rotondo.