Poesie

San Corrado da Parzham

San Corrado da Parzham
Rel. francescano cappuccino
– Venushof in Parzham (Baviera) 22 dicembre 1818
+ Altötting (Bassa Baviera) 21 aprile 1894

Giovanni Evangelista, penultimo dei dodici figli dei coniugi Birndorfer che possedevano una fattoria in Parzham, era un ragazzo
mite e allegro.
Lavorava volentieri con i propri dipendenti dedicandosi ai lavori più duri.
Recitava tanti rosari e diffondeva pace e gioia.
Nel 1841 entrò nel Terz’Ordine Francescano.
Nel 1849 fu accolto nel convento dei Cappuccini di Sant’Anna in Altötting, prendendo il nome di Corrado.
Qui per 41 anni svolse il delicato compito di portinaio.
Ben presto si diffuse la sua fama di santità.
Quando arrivavano i poveri andava in cucina e per loro sceglieva il cibo migliore.
Ebbe a cuore l’infanzia abbandonata. Morì dopo aver lavorato fino all’ultimo giorno.

“Corrado portinaio”.
Adesso tocca a lui
l’andare avanti indietro
per rispondere a tutti.

Ora l’uno, ora l’altro
i frati son chiamati.
Gentile e assai paziente,
Corrado riferisce.

Si duole quando deve
riferire: “non c’è”.
Vorrebbe accontentare,
ma non tutto si può.

Appena apre la porta
è il primo a salutare:
– Fratello, Pace e bene …
… Sia lodato il Signore! –

Fra Corrado è discreto.
Mai rivolge domande
di qualche leggerezza
o di curiosità.

È lì con gran modestia
e pura carità.
Al fraterno saluto
unisce buone parole.

Conosce tanta gente.
Sa dare buon consiglio.
Sa capire il dolore.
Infonde la speranza.

Si direbbe che tanti,
prima del confessore,
cercano il portinaio,
il santo fra Corrado.

L’ora di intervallo
la trascorre in cappella
e tutto riferisce
al dolce e buon Gesù.

È viva la sua supplica,
e nessuno dimentica.
E per i peccatori
implora il perdono.

Si parla di prodigi
per sua intercessione.
– Fa tutto Lei – risponde
e addita la Madonna.

Finite le tue forze
riconsegni la chiave.
Pronto a consegnare
la bell’anima a Dio.

P. G. Alimonti OFM cap, Vento impetuoso, vol 4, pp 143-144-145