Sa quando occorre
Questa generazione cerca i segni.
Avrà solo il segno di Giona (cfr Mt 12, 39)
che dopo tre giorni,
uscì vivo dal ventre del pesce.
Gesù in altra circostanza affermò:
– Distruggete questo tempio
e in tre giorni lo riedificherò – (cfr Gv 2, 19)
Tranquillamente gli evangelisti commentano:
– Parlava del Tempio del suo corpo – (cfr Gv 2, 21)
cioè della propria risurrezione.
Questa affermazione veniva recepita
da scribi, farisei e ancora più dai sadducei,
come una sfida di Gesù.
Tant’è che posero come condizione
per credere in lui
non che risuscitasse dopo tre giorni,
ma che scendesse dalla croce
prima di morire da reo (cfr Mt 27, 42).
Natanaele per un segno avuto disse:
tu sei il Cristo, Figlio di Dio (cfr Gv 1, 49).
Gesù aggiunse: vedrai
cose maggiori di queste (cfr Gv 1, 50).
Vedrete il Figlio dell’Uomo
salire e scendere dal cielo (cfr Gv 1, 51).
Certamente alludeva alla sua Ascensione
e al suo ritorno finale.
Non è un Dio nascosto
anche se, giustamente, Egli
non cade sotto i nostri sensi.
San Giovanni usando il verbo al futuro dice:
– Lo vedremo faccia a faccia
come Egli è – (cfr 1Gv 3, 2).
Dice il libro di Giobbe:
– I miei occhi vedranno il Signore – (cfr Gb 19, 27)
Ogni segno ha come fine
quello di confermare la fede.
A volte è la fede
che merita il segno,
altre volte il segno
è dato per rafforzare la fede.
Chiediamo umilmente
come ha fatto l’Apostolo Pietro:
– Signore, accresci la mia fede! – (cfr Lc 5, 6)
Se e quando avere i segni
lasciamolo decidere a lui,
che vuole accrescere il merito della fede.
A Tommaso incredulo disse:
– Beati quelli che crederanno
senza vedere – (cfr Gv 20, 29).
P.G. Alimonti OFM capp, I colori del vespro vol. 2, pp. 24-25