Purché per il bene
I frati sempre più spesso parlavano dell’opportunità d’una grande Via Crucis sul fianco della montagna tra la Casa Sollievo e il convento.
Ormai la piccola antica Via Crucis lungo la salita del Santuario non si prestava …piĂą alla pratica del pio esercizio, perchĂ© c’era continuo traffico di macchine e via vai di gente. Approntato il progetto, i frati si misero alla ricerca dell’artista.
L’opera che si voleva collocare in un posto così importante, esigeva un artista bravo. Riferirono a Padre Pio la risposta negativa di vari scultori ed egli consigliò di rivolgersi al celebre scultore Messina, convertito. La commissione si recò da lui.
Egli apprezzò l’invito e ringraziò, ma rispose che ormai le sue mani non erano più adatte ad un tale lavoro.
Quelli precisarono che erano stati consigliati dallo stesso Padre Pio di rivolgersi a lui. Messina rispose: “Se è così non posso dire di no, ma sarà Padre Pio a darmi la forza”.
Al termine confidò: “Neppure da giovane ho avuto tanta forza nelle mie mani”.
Oggi tutti sanno l’affetto e la devozione dello scultore per Padre Pio. Infatti dopo la conversione Messina si recava volentieri a San Giovanni Rotondo e vi portava degli amici. Nel mondo degli artisti parlava della sua gratitudine verso Padre Pio.
Desideravo tanto dare anch’io il mio piccolo contributo per la spesa.
Mi informai sul costo di una singola stazione. Pensai di coinvolgere qualche benefattore di mia conoscenza. Mi affidai alla preghiera.
In quel periodo tornò per una vacanza in Italia, uno dei miei fratelli, emigrato in Brasile. Gli confidai il mio desiderio. Acconsentì volentieri e mi consegnò l’offerta che però non era sufficiente alla spesa totale d’una stazione.
La mattina seguente consegnai nelle mani del Padre la somma ricevuta.
Padre Pio l’accettò e aggiunse affabilmente: – Figlio mio, purchĂ© per il bene! –
Quelle parole mi infusero grande conforto, cancellando il dispiacere di non aver potuto fare di piĂą.
P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 54