Il volto di Dio
Il Signore cerca coloro, che desiderano il suo volto. La scrittura dice e ci fa ripetere: “io cerco il tuo volto Signore – e anche – beati quelli che cercano il volto del Signore.”
trascrizione integrale dal video
Pace e bene, P. Pio testimone di Cristo.
Vogliamo trattare l’argomento che viene spontaneo quando pensiamo, particolarmente chi ha visto P. Pio, a quella sensazione profonda che l’anima provava o prova guardando il volto di P. Pio.
Allora ecco il tema: Il Volto di Dio.
Il Volto di Dio, Padre, che per la confessione stessa di Gesù è il volto del Figlio e il volto del Figlio lo ritroviamo nelle anime elette, in coloro che sono pieni di Gesù in quelli che hanno raggiunto la perfezione della carità.
Gesù lo annuncia: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro nei cieli”.
Ora la perfezione non può essere di natura, perché solo Dio è divinità, quindi con tutte le perfezioni della divinità ma se Gesù dice che dobbiamo essere perfetti vuol dire che è possibile esserlo, ed è possibile nella carità. Questa è la perfezione dei santi e questo dà lo specchio e ci fa diventare veramente, specchi di Gesù.
Santa Chiara definisce proprio così Gesù, lo specchio dell’anima mia, lo specchio di Dio per me.
Il Signore cerca coloro, che desiderano il suo volto. La scrittura dice e ci fa ripetere: “io cerco il tuo volto Signore – e anche – beati quelli che cercano il volto del Signore.”
Perché addirittura beati, perché Dio è la ragione essenziale, la fonte stessa della nostra esistenza e noi portiamo, nella coscienza, le radici di questa realtà nonostante il peccato, che ha sfigurato l’anima e ha sconvolto la nostra coscienza.
Dio dunque per noi è vita. Veniamo da Lui, la nostra vita ha la radice in Dio. Dio è amore perché non era obbligato da nessuno, certo se è Lui Dio nessuno gli può imporre nulla, ma il fatto che ha voluto la Creazione e in questa creazione di tante cose, puramente materiali, ha posto l’uomo rivestito della stessa materia terrena, della terra, del fango però con un anima immortale, capace di amare Dio e degno o di essere degno dell’amore di Dio.
Possiamo anche introdurre il discorso della redenzione che diventa necessità dopo la caduta dell’uomo, quindi, il discorso della misericordia di Dio. Noi siamo coloro che hanno fame di un pane che non si trova sulla terra. Questo pane è Dio e la Parola di Dio – la Scrittura – ci riporta fino a Lui. Allora senz’altro conseguenza di questa necessità, di questa ricerca, di questa perfezione nella carità è la felicità e la troviamo proprio, quando troviamo il volto di Dio.
Proviamo a fare un esempio molto semplice. Un uomo che si innamora, desidera vedere il volto della sua sposa e viceversa? Certo, allora che cosa è questo desiderio e questo bisogno di vedere il volto. È la voce del cuore che ci porta a godere della presenza della persona che amiamo e ci ama.
Uno che vuole crearsi un gran capitale che deve fare? Tutto quello che è necessario per procurarsi questo capitale. Ogni volta che c’è una guerra, i motivi sono tanti ma che cosa vuole ognuno di quelli che si trova a guerreggiare? La vittoria.
Ecco noi intuitivamente andiamo alla ricerca di una vittoria, che risolva e dissolva finalmente i conflitti misteriosi che portiamo dentro. Noi sappiamo per la promessa di Cristo, per la parola di Dio che abbiamo come vocazione la gloria di Dio però abbiamo come condizione di conoscerlo, di obbedirlo, di amarlo. Ed eccoci sulla strada in cui possiamo incontrare Gesù, quell’incontro, superate le condizioni della sottomissione della volontà, della vita stessa alla volontà di Dio, ci porta alla felicità, al gaudio, perciò beati quelli che cercano il Volto di Dio ancora di più possiamo dire beati quelli che hanno conosciuto il Volto di Dio, che possono contemplare il volto di Dio.
La contemplazione è un aspetto importantissimo dell’ascetica cristiana. È un segno della perfezione dell’anima che incomincia a salire i gradini fino alla mistica ed è poi la condizione naturale di quel mondo soprannaturale ed eterno che è il Paradiso.
Pensiamo a S. Teresa di Gesù Bambino, innamorata talmente di Gesù che vuole sempre quel volto di fronte alla sua anima. Pensa a Gesù continuamente, gli rivolge parole affettuosissime, proprio come una fidanzata al suo fidanzato.
Al suo fidanzato presente, vivo, con gli occhi aperti con l’emanazione di tutta quella forza che l’amore di Gesù-Dio riversa su di lei.
S. Teresina ha scritto molto, ha scritto belli inni su Gesù, sul volto di Gesù ed io, parecchi anni fa, ho fatto una raccolta di questi inni e ne ho curata una bella edizione.
Padre Pio quanto amava Gesù! Aveva la consolazione di poter vedere Gesù, contemplarlo proprio come i beati nel Cielo.
Quanto amore alla Madonna! E quella volta che la Madonna apparve a P. Pio, però era voltata di spalle, P. Pio ha provato un senso di smarrimento, proprio come uno che si sente perduto completamente. Invocava e supplicava la Madonna, ma lei non rivolgeva il viso a P. Pio e allora P. Pio si rivolge a Gesù. Evidentemente Gesù ha fatto da mediatore, la Madonna ha guardato P. Pio e lui: ecco è finito l’inferno adesso sì che per me è il paradiso. Il volto della Madonna era il suo paradiso.
S. Caterina chiedeva a Gesù di poterlo contemplare. Chiedeva la vittoria sul peccato, sul demonio e tutto quello che un anima bella deve chiedere. E quando lei ha detto: “A me non importa il paradiso purché sono con te”. Gesù ha risposto: “Ma non lo sai? Il paradiso sono Io”.
Così abbiamo la spiegazione della sofferenza della Maddalena, che si reca al sepolcro perché non vede più il volto di Gesù vivo; lo cerca almeno lì nella tomba, non trova nemmeno nella tomba il suo amato Gesù. Nel dialogo con Gesù risorto la Maddalena finalmente si acquieta. La Chiesa dedica un bell’inno alla Maddalena. Chiede cosa hai visto, Maria? Chi hai visto per la via? Ho il visto il mio Signore, il volto del mio Dio.
Zaccheo sale sull’albero per vedere Gesù e ha la fortuna addirittura, che Gesù si autoinvita perché vuole stare a casa sua.
Giobbe ha un grido: io risorgerò, io vedrò con questa mia carne il salvatore.
Sul Tabor, Pietro dice: “È bello per noi stare qui”. Non vorrebbe riscendere più, perché? Ha visto finalmente la felicità che proviene dal volto di Gesù, l’uomo Dio venuto qui per noi per anticiparci come sul Tabor, la visione beatificante del Paradiso.
Pace e bene
P. Guglielmo Alimonti