Più di una biblioteca
Più di una biblioteca.
Mary Pyle venuta dall’America e per questo da tutti chiamata “l’americana”, dal giorno in cui arrivò a San Giovanni Rotondo è rimasta lì.
Sì costruì una modesta casa dove accoglieva la gente, specialmente poveri e pellegrini.
Divenne terziaria francescana nelle mani di Padre Pio e viveva in casa la vita del convento.
Osservava digiuni e quaresime come i religiosi.
Frequentava la Messa di Padre Pio ogni giorno e con una schola cantorum, formata da lei stessa, animava la liturgia del Santuario.
Si confessava settimanalmente dal Padre ed era fedelissima figlia spirituale.
Pietro Cugino, detto Petruccio, il cieco, mangiava a casa sua ed era il tramite per chiedere consigli urgenti a Padre Pio.
Petruccio ogni pomeriggio raggiungeva Padre Pio nella sua cella e portava la posta dal paese in convento.
Mary Pyle ha lasciato questa particolare testimonianza: “Ciò che il Padre mi diceva nei brevi colloqui al confessionale mi era sufficiente per camminare speditamente e in modo sicuro nelle vie del Signore.
Quando avevo occasione di baciargli la mano piagata coperta dal guanto, ero felice perché mi sembrava di baciare le ferite di Gesù.
Alzando lo sguardo sul suo viso ero sempre colpita dai suoi occhi neri, profondi, luminosi.
Avevo la sensazione che davanti al mio sguardo si stendesse una immensa biblioteca, dove ogni libro era una risposta alle domande della mia anima”.
Io personalmente negli incontri con Mary Pyle alla quale negli ultimi tempi portavo la Comunione, ammiravo la profondità del suo spirito sempre unito al Signore.
La bellezza e la pace interiore si riflettevano sul suo viso sereno e austero.
P. G. Alimonti OFM cap. Raggi di sole, Vol. 1, pp 165-166