Messa quotidiana

Omelia 4-7-14

 

Sangue di GesĂą purifica la nostra anima

 

SANTA ELISABETTA DI PORTOGALLO

Saragozza, Spagna, 1271 – Estremoz, Portogallo, 4 luglio 1336

Nacque a Saragozza, in Aragona (Spagna), nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, quindi pronipote di Federico II, a soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltĂ  del marito ma in esso Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santitĂ . Svolse opera pacificatrice in famiglia e, come consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la propria corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato. Dopo la morte avvenuta nel 1336 ad Estremoz in Portogallo, il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra. Nel 1612 lo si troverĂ  incorrotto, durante un’esumazione, collegata al processo canonico per proclamarla santa. Fu canonizzata a Roma da Urbano VIII nel 1625. (Avvenire)

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura  Am 8, 4-6. 9-12
Manderò la fame nel paese; non fame di pane ma di ascoltare le parole del Signore.

Dal libro del profeta Amos
«Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio
e si potrĂ  vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano”».
«In quel giorno
– oracolo del Signore Dio –
farò tramontare il sole a mezzogiorno
e oscurerò la terra in pieno giorno!
Cambierò le vostre feste in lutto
e tutti i vostri canti in lamento:
farò vestire ad ogni fianco il sacco,
farò radere tutte le teste:
ne farò come un lutto per un figlio unico
e la sua fine sarà come un giorno d’amarezza.
Ecco, verranno giorni
– oracolo del Signore Dio –
in cui manderò la fame nel paese;
non fame di pane né sete di acqua,
ma di ascoltare le parole del Signore».
Allora andranno errando da un mare all’altro
e vagheranno da settentrione a oriente,
per cercare la parola del Signore,
ma non la troveranno.   

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 118 
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.

Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi giudizi in ogni momento.
Ho scelto la via della fedeltĂ ,
mi sono proposto i tuoi giudizi.

Ecco, desidero i tuoi precetti:
fammi vivere nella tua giustizia.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.

Canto al Vangelo  Mt 11,28 
Alleluia, alleluia.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.

Vangelo   Mt 9, 9-13
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».