Omelia 31-7-15
O Gesù caro noi ti adoriamo e ti amiamo
SANT’IGNAZIO DI LOYOLA Ignazio Lopez di Loyola era un cavaliere impetuoso e avventuroso. Ferito nell’assedio di Pamplona, durante la convalescenza, non trovando letture cavalleresche di cui era appassionato, scoprì Cristo nel Vangelo e nella vita dei santi (Leggenda Aurea di Giacomo da Varazze) e volle darsi a Cristo nella Chiesa. Maturò la sua conversione nel monastero di Montserrat, iniziandosi alla «devotio moderna» e soprattutto leggendo la «Imitazione di Cristo» nella grotta di Manresa, in cui ebbe esperienze mistiche, e gettò le basi del suo celebre libro, gli «Esercizi spirituali». Studiò filosofia e teologia a Parigi, dove fondò la «Compagnia di Gesù», e a Venezia, dove divenne sacerdote. Stabilitosi a Roma, pose la sua «compagnia», quasi «corpo d’armata», a disposizione del Papa per la difesa della fede, la riforma della Chiesa, l’opera missionaria. L’azione apostolica di Ignazio e dei collaboratori fu intensa e vasta. Aprì i suoi alla cultura teologica e alla cultura umana, così da poter rappresentare la Chiesa nel campo delle scienze e del pensiero moderno, e ne fece degli esperti educatori. La sua figura appare oggi più ricca, più umana e complessa, attraverso studi storici che l’hanno liberata da sfasature d’una certa agiografia. Si capisce Ignazio alla luce del suo profondo spirito di dedizione, della mistica del «servizio», del suo ottimismo e dinamismo orientati «alla maggior gloria di Dio» nella Chiesa e per la Chiesa. Il suo «Diario spirituale» rivela una profonda umanità, esperienze mistiche trinitarie, carità e pietà ricche di sentimento. La mentalità «cristocentrica» che l’ascetica ignaziana si sforza di creare nei fedeli, si modella su un Gesù concretamente storico. Sant’Ignazio assimilò Cristo con profonda meditazione e preghiera, nell’obbedienza e nella santità della vita. Il suo è un modo nuovo di imitare Cristo, che farà scuola per altri ordini e congregazioni religiose, movimenti di apostolato e di spiritualità. |
Provate gli spiriti se sono da Dio
Dagli «Atti» raccolti da Ludovico Consalvo dalla bocca di sant’Ignazio |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Lv 23, 1, 4-11.15-16. 27. 34b-37
Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre.
Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Queste sono le solennità del Signore, le riunioni sacre che convocherete nei tempi stabiliti.
Il primo mese, al quattordicesimo giorno, al tramonto del sole sarà la Pasqua del Signore; il quindici dello stesso mese sarà la festa degli Àzzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Nel primo giorno avrete una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile».
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando sarete entrati nella terra che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto. Il sacerdote eleverà il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote lo eleverà il giorno dopo il sabato.
Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno in cui avrete portato il covone per il rito di elevazione, conterete sette settimane complete. Conterete cinquanta giorni fino all’indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione.
Il decimo giorno del settimo mese sarà il giorno dell’espiazione; terrete una riunione sacra, vi umilierete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
Il giorno quindici di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne per sette giorni in onore del Signore. Il primo giorno vi sarà una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L’ottavo giorno terrete la riunione sacra e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.
Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre, per presentare al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libagioni, ogni cosa nel giorno stabilito”».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 80
Esultate in Dio, nostra forza.
Intonate il canto e suonate il tamburello,
la cetra melodiosa con l’arpa.
Suonate il corno nel novilunio,
nel plenilunio, nostro giorno di festa.
Questo è un decreto per Israele,
un giudizio del Dio di Giacobbe,
una testimonianza data a Giuseppe,
quando usciva dal paese d’Egitto.
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto.
Canto al Vangelo 1 Pt 1,25
Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
Alleluia.
Vangelo Mt 13, 54-58
Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.