Omelia 31-7-14
 Sant’Ignazio di Loyola prega per noi
SANT’IGNAZIO DI LOYOLA
Sacerdote (1491-1556) Memoria Ignazio Lopez di Loyola era un cavaliere impetuoso e avventuroso. Ferito nell’assedio di Pamplona, durante la convalescenza, non trovando letture cavalleresche di cui era appassionato, scoprì Cristo nel Vangelo e nella vita dei santi (Leggenda Aurea di Giacomo da Varazze) e volle darsi a Cristo nella Chiesa. Maturò la sua conversione nel monastero di Montserrat, iniziandosi alla «devotio moderna» e soprattutto leggendo la «Imitazione di Cristo» nella grotta di Manresa, in cui ebbe esperienze mistiche, e gettò le basi del suo celebre libro, gli «Esercizi spirituali». Studiò filosofia e teologia a Parigi, dove fondò la «Compagnia di Gesù», e a Venezia, dove divenne sacerdote. Stabilitosi a Roma, pose la sua «compagnia», quasi «corpo d’armata», a disposizione del Papa per la difesa della fede, la riforma della Chiesa, l’opera missionaria. L’azione apostolica di Ignazio e dei collaboratori fu intensa e vasta. Aprì i suoi alla cultura teologica e alla cultura umana, così da poter rappresentare la Chiesa nel campo delle scienze e del pensiero moderno, e ne fece degli esperti educatori. La sua figura appare oggi più ricca, più umana e complessa, attraverso studi storici che l’hanno liberata da sfasature d’una certa agiografia. Si capisce Ignazio alla luce del suo profondo spirito di dedizione, della mistica del «servizio», del suo ottimismo e dinamismo orientati «alla maggior gloria di Dio» nella Chiesa e per la Chiesa. Il suo «Diario spirituale» rivela una profonda umanità , esperienze mistiche trinitarie, carità e pietà ricche di sentimento. La mentalità «cristocentrica» che l’ascetica ignaziana si sforza di creare nei fedeli, si modella su un Gesù concretamente storico. Sant’Ignazio assimilò Cristo con profonda meditazione e preghiera, nell’obbedienza e nella santità della vita. Il suo è un modo nuovo di imitare Cristo, che farà scuola per altri ordini e congregazioni religiose, movimenti di apostolato e di spiritualità . |
Provate gli spiriti se sono da Dio Dagli «Atti» raccolti da Ludovico Consalvo dalla bocca di sant’Ignazio |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura  Ger 18, 1-6
Come l’argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani.
Dal libro del profeta Geremìa
Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: “Prendi e scendi nella bottega del vasaio: là ti farò udire la mia parola”.
Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
Allora mi fu rivolta la parola del Signore: “Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l’argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele”.
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 145
In te spero, Signore: tu mi puoi salvare.
Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore per tutta la mia vita,
finché vivo canterò inni al mio Dio.
Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.
Esala lo spirito e ritorna alla terra;
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe,
chi spera nel Signore suo Dio,
creatore del cielo e della terra,
del mare e di quanto contiene.
Canto al Vangelo   At 16,14
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e comprenderemo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
Vangelo   Mt 13, 47-53
Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alla folla: “Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete capito tutte queste cose?”. Gli risposero: “Sì”.
Ed egli disse loro: “Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”.
Terminate queste parabole, Gesù partì di là .