Omelia 28-8-13
Spirito Santo allieta con la tua presenza il nostro cuore
SAN AGOSTINO
Vescovo e Dottore della Chiesa (354-430)   Nato a Tagaste (attuale Souk Ahras, in Algeria) Agostino ebbe una gioventĂą scapricciata. Convertitosi prodigiosamente a Milano a 32 anni, e ricevuto il battesimo da sant’Ambrogio, rientrò in Africa dopo la morte della santa madre Monica e si diede a vita religiosa. Fatto prete e poi vescovo di Ippona (presso l’attuale Bona, in Algeria), operò per quasi 40 anni contro le eresie e le deviazioni scismatiche del tempo: manicheismo, donatismo, pelagianesimo, arianesimo, lasciando moltissimi scritti, molti dei quali autentici capolavori e di genere letterario nuovo, quali leConfessioni e le Ritrattazioni (scritti autobiografici), la CittĂ di Dio (quasi una teologia della storia), il trattato Della TrinitĂ , Trattenimenti sui Salmi… Agostino è un genio universale e profondo, ha un’intelligenza penetrante, una fantasia fervida, un gran cuore. Ha rielaborato la tradizione teologica anteriore e vi ha impresso la sua impronta originale. Col suo carattere generoso e simpatico, la sua sensibilitĂ , l’indulgenza e la capacitĂ di perdonare, ha legato a sĂ© persino degli avversari. Sapeva parlare, anzi dialogare col popolo con parola facile, familiare, con senso di umorismo. La sua spiritualitĂ e la sua « regola » religiosa hanno fatto sorgere in ogni tempo delle forme di vita religiosa che si richiamano a lui. Ancor oggi, oltre agli Agostiniani, forse un 20.000 religiosi seguono fondamentalmente la sua regola, e molte piĂą sono le istituzioni femminili che si rifanno a lui come a padre. E’ il maggiore dei padri e il primo dei quattro grandi dottori dell’Occidente. |
Eterna veritĂ e vera caritĂ e cara eternitĂ ! Dalle «Confessioni» di sant’Agostino, vescovo |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura 1 Ts 2, 9-13
Lavorando notte e giorno vi abbiamo annunciato il Vangelo.Â
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi, che credete, è stato santo, giusto e irreprensibile. Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 138
Signore, tu mi scruti e mi conosci.Â
Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, lĂ tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,
anche lĂ mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano
e la luce intorno a me sia notte»,
nemmeno le tenebre per te sono tenebre
e la notte è luminosa come il giorno.
Canto al Vangelo 1 Gv 2,5
Alleluia, alleluia.
Chi osserva la parola di GesĂą Cristo,
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
Alleluia.
Vangelo  Mt 23, 27-32
Siete figli di chi uccise profeti.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità .
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».