Messa quotidiana

Omelia 26-7-17

SANTI GIOACCHINO E ANNA
Genitori della Beata Vergine Maria
(sec. I)  Memoria

Pur nell’uso dei mezzi poveri, che risponde ai suo stile di azione, Dio proporziona gli strumenti ai fine, le persone all’opera. Convinta di questo, la pietà popolare ha riconosciuto la sapienza delle scelte divine, decretando un culto straordinario ai fortunati genitori di Maria, «nonni materni» di Gesù. È il Protoevangelo di Giacomo, uno scritto apocrifo dei sec. II, che dà i nomi «Gioacchino e Anna». La liturgia orientale li ha inseriti nei culto. Infatti, in Oriente vi è l’uso di felicitare i genitori quando nasce una creatura; così la nascita di Cristo è seguita dalla festa delle congratulazioni indirizzate a Maria (1° gennaio), e alla nascita della Vergine (8 settembre) si fa precedere la festa delle felicitazioni a Gioacchino e Anna. La promessa fatta ad Abramo, prossima alla realizzazione, passò anche attraverso di loro che oggi ne godono i frutti chia­mando se stessi «beati» insieme con la loro Figlia, esaltata da tutte le generazioni perché «Madre di Dio». il loro culto è assai esteso in Italia.

Li conoscerete dai loro frutti

Dai «Discorsi» di san Giovanni Damasceno, vescovo
(Disc. 6, per la Natività della B. V. Maria 2. 4. 5. 6; PG 96, 663. 667.670)

Poiché doveva avvenire che la Vergine Madre di Dio nascesse da Anna, la natura non osò precedere il germe della grazia; ma rimase senza il proprio frutto perché la grazia producesse il suo. Doveva nascere infatti quella primogenita dalla quale sarebbe nato il primogenito di ogni creatura «nel quale tutte le cose sussistono» (Col 1, 17). O felice coppia, Gioacchino ed Anna! A voi è debitrice ogni creatura, perché per voi la creatura ha offerto al Creatore il dono più gradito, ossia quella casta madre, che sola era degna del creatore.
Rallégrati Anna, «sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori» (Is 54, 1). Esulta, o Gioacchino, poiché dalla tua figlia è nato per noi un bimbo, ci è stato dato un figlio, e il suo nome sarà Angelo di grande consiglio, di salvezza per tutto il mondo, Dio forte (cfr. Is 9, 6). Questo bambino è Dio.
O Gioacchino ed Anna, coppia beata, veramente senza macchia! Dal frutto del vostro seno voi siete conosciuti, come una volta disse il Signore: «Li conoscerete dai loro frutti» (Mt 7, 16). Voi informaste la condotta della vostra vita in modo gradito a Dio e degno di colei che da voi nacque. Infatti nella vostra casta e santa convivenza avete dato la vita a quella perla di verginità che fu vergine prima del parto, nel parto e dopo il parto. Quella, dico, che sola doveva conservare sempre la verginità e della mente e dell’anima e del corpo.
O Gioacchino ed Anna, coppia castissima! Voi, conservando la castità prescritta dalla legge naturale, avete conseguito, per divina virtù, ciò che supera la natura: avete donato al mondo la madre di Dio che non conobbe uomo. Voi, conducendo una vita pia e santa nella condizione umana, avete dato alla luce una figlia più grande degli angeli ed ora regina degli angeli stessi.
O vergine bellissima e dolcissima! O figlia di Adamo e Madre di Dio. Beato il seno, che ti ha dato la vita! Beate le braccia che ti strinsero e le labbra che ti impressero casti baci, quelle dei tuoi soli genitori, cosicché tu conservassi in tutto la verginità! «Acclami al Signore tutta le terra, gridate, esultate con canti di gioia» (Sal 97, 4). Alzate la vostra voce, gridate, non temete.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Sir 44, 1.10-15
Il loro nome vive per sempre.

Dal libro del Siràcide
Facciamo l’elogio di uomini illustri,
dei padri nostri antenati nelle loro generazioni.
Questi furono uomini di fede,
e le loro opere giuste non sono dimenticate.
Nella loro discendenza dimora
una preziosa eredità: i loro posteri.
La loro discendenza resta fedele alle alleanze
e grazie a loro anche i loro figli.
Per sempre rimarrà la loro discendenza
e la loro gloria non sarà offuscata.
I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre.
I popoli parlano della loro sapienza,
l’assemblea ne proclama la lode.

Salmo Responsoriale
Dal Salmo 131
Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre.

Il Signore ha giurato a Davide
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!».

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto.

Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona».

Canto al Vangelo Cf Lc 2,25c
Alleluia, alleluia.

Aspettavano la consolazione di Israele,
e lo Spirito Santo era su di loro.
Alleluia
.
  
Vangelo 
Mt 13, 16-17
Molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».