Omelia 24-5-17
Maria Madre di GesĂą e Madre nostra guidaci sulla via dell’amore e della santitĂ
DEDICAZIONE della BASILICA PAPALE di S. FRANCESCO in ASSISI
Subito dopo la canonizzazione, avvenuta il 16 luglio 1228, Papa Gregorio IX volle che in onore del Serafico Padre San Francesco fosse innalzato in Assisi un magnifico tempio, e quivi si conservassero i suoi resti mortali.
Lo stesso pontefice benedisse la prima pietra e nel 1230 ordinò che il corpo del Santo fosse trasportato dalla chiesa di San Giorgio alla nuova Basilica, che da lui ebbe il titolo di “Capo e Madre” dell’Ordine dei Minori. Innocenzo IV la consacrò solennemente nel 1253. Il tempio fu elevato a Basilica Patriarcale e Cappella Papale da Benedetto XIV nel 1754.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura  At 17, 15-22-18,1
Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio.
Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l’ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: “A un Dio ignoto”.
Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”.
Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».
Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un’altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell’Areòpago, una donna di nome Dà maris e altri con loro.
Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 148
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le ragazze,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore.
Perché solo il suo nome è sublime:
la sua maestĂ sovrasta la terra e i cieli.
Ha accresciuto la potenza del suo popolo.
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.
Canto al Vangelo Gv 14,16
Alleluia, alleluia.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Parà clito
perché rimanga con voi per sempre.
Alleluia.
Vangelo  Gv 16, 12-15
Lo Spirito della veritĂ vi guiderĂ a tutta la veritĂ .
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse GesĂą ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità , vi guiderà a tutta la verità , perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherĂ , perchĂ© prenderĂ da quel che è mio e ve lo annuncerĂ . Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderĂ da quel che è mio e ve lo annuncerà ».Â