Omelia 2-12-13
Maria Vergine Immacolata, aiutaci ad amare Gesù
Beata Maria Angela Astorch Clarissa Cappuccina
Barcellona, 1 settembre 1592 – Murcia, 2 dicembre 1665
Girolama Maria Agnese nasce a Barcellona il 1° settembre 1592, ultima di quattro figli, da don Cristoforo Astorch e donna Caterina. Orfana di madre a 10 mesi, fu affidata ad una nutrice e all’età di cinque anni a seguito della morte del padre venne affidata a dei parenti che la fecero studiare, imparò quindi a leggere e a scrivere e i lavori femminili. Era molto appassionata di libri, in particolari quelli in latino.
All’età di undici anni entrò in clausura dove ricevette il nome di Maria Angela. Erano già clarisse cappuccine insieme alla fondatrice Angela Serafina Prat, la sorella Isabella.
La maestra suor Vittoria era molto rigida e di modi poco affabili, vietò a Maria Angela di leggere i libri latini.
Dopo un’attesa cinque anni come aspirante, dovuta alla giovane età, venne ammessa al noviziato il 7 settembre 1608, dopo un anno fece la professione solenne.
Nel 1614 insieme ad altre cinque suore fu inviata a Saragozza per fondare un nuovo convento, Maria Angela ebbe l’incarico di maestre delle novizie.
Nel 1627 divenne badessa, proprio in questo periodo papa Urbano VIII approvò le costituzioni delle cappuccine spagnole. Anche se badessa era sempre pronta a fare qualsiasi lavoro, non si risparmiava e si vedeva spesso in cucina, in lavanderia, nell’orto e ad assistere le ammalate in infermeria. Rimase sempre responsabile delle cerimonie. Le elemosine del monastero erano sempre divise con i poveri ed in occasione dell’arrivo in città dei profughi della Catalogna distribuì loro i vestiti delle novizie.
Il suo desiderio di propagare l’ordine la portò nel 1645 a lasciare Saragozza per intraprendere insieme ad cinque sorelle, la nuova avventura di fondare un altro monastero, questa volta a Murcia.
In questo nuovo monastero Maria Angela riuscì ad introdurre la pratica della eucaristia quotidiana per le monache.
Non mancarono ovviamente i momenti di sconforto, in particolare durante la peste, nel 1648, anche se le suore furono preservate, e durante le periodiche inondazioni che il fiume Segura provocò a Murcia. Le suore durante l’evento del 1651 dovettero abbandonare il monastero per circa un anno, in attesa dei restauri dimorarono in una residenza estiva dei padri gesuiti.
Rimase badessa fino al compimento del settantesimo anno di età, quindi essendo inabile ai lavori poté dedicarsi esclusivamente alla vita contemplativa.
Il 2 dicembre 1665 a 75 anni cantando il Pange lingua terminava il suo viaggio terreno.
Il suo corpo incorrotto, profanato durante la guerra civile spagnola, è conservato nel monastero di Murcia.
Giovanni Paolo II ha dichiarato Maria Angela Astorch beata il 23 maggio 1982.
Autore: Carmelo Randello
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 4,2-6
Ci sarà gioia per gli scampati di Israele.
Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 121
Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
Canto al Vangelo Sal 79,4
Alleluia, alleluia.
Signore, nostro Dio, vieni a liberarci:
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Alleluia.
Vangelo Mt 8, 5-11
Molti dall’oriente e dall’occidente verranno nel regno dei cieli.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».