Messa quotidiana

Omelia 12-2-15

 

Signore GesĂą usaci misericordia

SANT’EULALIA VERGINE E MARTIRE

Possiamo udire i versi che un poeta moderno, Federico Garcia Lorca, ha dedicato alla Santa piĂą celebre del giorno, Eulalia martire:

Nel gemere, la santa bambina
Spezza il cristallo delle coppe.
La ruota affila coltelli
E uncini di curva acuta.
Un flotto di vene verdi
Sboccia dalla sua gola.
Per terra, ormai senza guida,
Soltanto le sue mani tagliate
Che ancora possono incrociarsi .
In tenue preghiera decapitata.

Ci voleva uno spagnolo, e un poeta come Garcia Lorca, per parlare con commosso affetto della Santa forse piĂą popolare e piĂą commovente della Spagna, il tenero fiore di Merida: un fiore bianco macchiato di rosso, bianco d’innocenza e rosso di sangue.
Il martirio di Sant’Eulalia avvenne a MĂ©rida, in Spagna, durante la persecuzione di Diocleziano, nell’inverno del 304. Eulalia, la ” santa bambina “, a cui la tradizione attribuisce l’etĂ  di dodici anni, era di famiglia cristiana, ed era stata nascosta dai parenti in una casa di campagna, lontana dalla cittĂ  e dai pericoli della persecuzione.
Ma la fanciulla cristiana non accettò quella pavida sicurezza. Fuggì di casa, attraversò la campagna gelata, e a piedi scalzi, lacerati dal gelo, giunse in cittĂ  e si presentò al tribunale. Eulalia, in greco, significava ” dalla bella parola “. Ma le parole della fanciulla non furono varie nĂ© adorne. Pronunziò anzi una parola so. la, fermissima e definitiva: la parola ” credo “. Nel tribunale dei persecutori, quella parola echeggiò come una bestemmia.
L’adolescente spagnola fu posta così alla piĂą crudele delle torture. Il suo corpo, acerbo di anni e livido per il freddo, fu straziato con ferri e uncini. Il petto e i fianchi furono mutilati e tormentati, gli arti amputati. Sulla sua pelle di neve corsero rivoli di sangue.
Non sorprende che il racconto del suo martirio, sempre piĂą colorito dal passare del tempo, abbia commosso, in Spagna, secoli di fedeli, e ispirato generazioni di poeti, dai piĂą antichi ai contemporanei.
E questi raccontano come, alla morte di Eulalia, asfissiata su un braciere, dal rosso nido della sua bocca s’alzasse a volo una candida colomba, portando altissima l’anima immacolata della fanciulla.
E bianca sarĂ  poi la neve che coprirĂ  pietosa il corpo della Martire, gettato in abbandono; bianchi saranno i fiori che prodigiosamente, d’inverno, sbocceranno sulla sua sepoltura. Bianca, finalmente, sarĂ  la chiesa che si leverĂ  sulle sue reliquie.
Perciò, in Spagna, nella poetica e quasi sensuale fantasia del popolo devoto, Sant’Eulalia è restata la Martire tutta bianca, macchiata di rosso: due colori netti e insostituibili, quello della purezza e quello dell’amore, tra i tanti che compongono l’arcobaleno della santitĂ .

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura   Gn 2, 18-25
La condusse all’uomo. I due saranno un’unica carne.

Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerĂ  donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.
Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 127
Beato chi teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! 

Canto al Vangelo  Gc 1,21
Alleluia, alleluia.

Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi
e può portarvi alla salvezza.
Alleluia.

Vangelo   Mc 7, 24-30
I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.