Omelia 12-11-13
L’eterno riposo dona loro o Signore, splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen
SAN GIOSAFAT
Vescovo e Martire (1580-1623) Giovanni Kuncewycz, mandato dai genitori ortodossi a Vilna per avviarsi al commercio, presto l’abbandonò, si aggregò alla Chiesa rutena unita a Roma e divenne monaco col nome di Giosafat. Fatto vescovo di Pólozk (Russia bianca), operò infaticabilmente per l’unione con la Sede Romana, bene accetto al popolo ma non sostenuto e osteggiato dai nobili e dai dissidenti. Il suo zelo ardente fu coronato dal martirio il 12 novembre 1623. Fu canonizzato da Pio IX nel 1867, nel 18° centenario degli apostoli Pietro e Paolo, fra il concorso di tutto l’Episcopato. La sua «memoria» ha oggi un valore ecumenico. Possano i cattolici di rito orientale, specialmente ucraini, che fino ad oggi soffrono per la loro fedeltà a Roma, essere artefici di dialogo e di unione fra i cristiani di Oriente e di Occidente. |
Versò il suo sangue per l’unitĂ della Chiesa Dall’enciclica «Ecclesiam Dei» di Pio XI, papa (AAS 15 [1923] 573-582) |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura  Sap 2, 23 – 3, 9
Agli occhi degli stolti parve che morissero, ma essi sono nella pace.
Dal libro della Sapienza
Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità ,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherĂ .
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità .
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e lĂ .
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerĂ per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la veritĂ ,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perchĂ© grazia e misericordia sono per i suoi eletti.Â
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 33
Benedirò il Signore in ogni tempo.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Canto al Vangelo  Gv 14, 23 Â
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverĂ la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerĂ e noi verremo a lui.
Alleluia.
Vangelo   Lc 17, 7-10Â
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, GesĂą disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà , quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».