In comunione di fede e di amore Prima di tornare alla destra del Padre, Gesù ha affidato al collegio degli Apostoli (e in modo particolare a Pietro, come capo di questo collegio) il suo ministeropastorale verso coloro che hanno già raggiunto la porta dell’ovile e verso quelli che dovranno ancora raggiungerla. Questo servizio rende effettiva la presenza di Cristo risorto in mezzo ai suoi, la prolunga nel tempo (successione apostolica) e nello spazio (collegialità ). Come tutte le realtà che appartengono alla Chiesa pellegrinante, il servizio pastorale è di ordine sacramentale, e rimanda al Cristo Signore che, invisibile, guida i suoi alla comunione di vita con il Padre attraverso i ministri della parola e dei sacramenti. Ma anche nel «governo» e nella responsabilità delle comunità e dei singoli fratelli, i pastori sanno che la loro autorità nasce dall’obbedienza a Cristo che tutto il corpo della Chiesa deve cercare, e di cui essi esprimono la voce.
Pastori, guide dei fratelli
Il discorso sui «pastori» della Chiesa oggi non è facile per le incrostazioni storiche che hanno deformato prospettive e falsato mentalità anche tra i fedeli. Restituire ai pastori e alle loro funzioni nella Chiesa la verità e l’autenticità è compito oggi urgente. Il Papa, supremo pastore, viene ancora visto in troppi ambienti come un capo politico, un raffinato diplomatico, l’espressione di un assolutismo scavalcato dai tempi. Mentre urge presentarlo, qual è veramente, come il centro di unità e di coesione della Chiesa. Il Vescovo non è un dignitario, un alto funzionario dello spirito, lontano e distaccato dal suo gregge, ma il centro di unità della Chiesa locale, il maestro e il padre della famiglia diocesana.
Il Parroco e i Sacerdoti impegnati nel ministero pastorale non sono dei burocrati e dei funzionari cui rivolgersi per espletare delle «pratiche», per ottenere «raccomandazioni», non sono neppure distributori di elemosine o di sacramenti. Sono soprattutto «pastori» dedicati totalmente al loro popolo, che servono con amore e dedizione totale. Delegata ad alcuni uomini, l’autorità nella Chiesa non può essere che il segno dei governo del Signore: essa non è un assoluto, è tutta in relazione con il Cristo risorto.
Prima Lettura  At 2, 14a.36-41
Dio lo ha costituito Signore e Cristo.
Dagli Atti degli Apostoli [ Nel giorno di Pentecoste, ] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.Â
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 22 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Canto al Vangelo  Gv 10,14 Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia.