O volto dei miei cari
Pungente nostalgia
e doloroso vuoto
l’assenza dei miei cari
volati al Signore.
I giorni della gioia,
i segni dell’affetto
nel cuore sono impressi,
mi parlano di Dio.
Il tempo li colora
di gigli e di viole.
Li legge la memoria
e se ne nutre ancora.
Stagione dell’infanzia,
veloce te ne vai
e immetti nella vita
con passi sempre incerti.
E tuttavia sei l’alba
e il sole del mattino;
sei l’onda del ruscello,
che canta e corre a valle.
Poi giunge il meriggio
di sogni e di vigore,
che ogni ora muta
in florida conquista.
O volto dei miei cari,
intorno a me restate.
Nei giorni di fatica
tendetemi la mano.
Pregate Dio per me
la vostra casa è in Cielo,
ma il vostro amore è il filo,
che ancor di più ci lega.
La tomba non cancella
il bacio e la carezza.
L’abbraccio è sempre
vivo ed il sorriso intatto.
O buoni genitori,
io sempre vi ringrazio
e sempre alimento
la fede inculcata.
È lampada che spande
la luce sui miei passi
e dritto mi conduce
dove, vivi, m’attendete.
Ho incontrato i Santi;
per mano m’han guidato
e adesso insieme a voi
m’aspettano lassù.
P. G. Alimonti OFM cap, ” Si racconta”, Davanti al focolare, pp 127-128