O Vergine bella
O Vergine bella
più pura del giglio;
o umile ancella,
quel Bimbo è tuo Figlio.
Lo Spirito Santo
t’empì di ebbrezza,
il Bimbo, tuo incanto,
è Re di mitezza.
Il Bimbo ch’è nato
dal puro tuo seno,
riposa adagiato,
su un poco di fieno.
Ad ogni respiro
gli doni la vita,
dal suo respiro
tu prendi la vita.
Lo guardi e taci.
Lo nutri d’amore,
lo copri di baci.
Ti riempie il cuore.
È tua delizia.
Nel tuo sorriso
di gaudio e letizia
è il paradiso.
Sei umile e grande,
o Donna di fede.
La grazia s’espande
su chiunque ti vede.
Tu, Madre sarai
dei figli di Eva.
La vita darai
a chi non l’aveva.
Nel cuore avrai
la spada, che duole,
e ci condurrai
al Cielo, che vuole.
Ma questa capanna
non turbi il pensiero.
Mi basta la manna
di tale mistero.
Qui l’anima mia
spalanca le ali;
con te, o Maria,
che estatica sali.
Tu, dillo a Gesù,
mio Dio e mio Re,
ch’io venga lassù,
per mano con te.
P. G. Alimonti OFM cap, “L’altro consolatore”, L’amico di Lazzaro, pp 177-178