M’inginocchio
Come facevo allora,
o Padre, m’inginocchio
e tu mi benedici.
Per me tu resti sempre
il segno dell’amore,
che Dio ha dato a noi.
Portasti nelle carni
le piaghe di Gesù,
sigillo di bontà.
Mistero della croce
vivesti ogni giorno
insieme con Gesù.
Tu sei la garanzia
della pietà di Dio
per tutti i peccatori.
Il nostro Salvatore
t’ha reso intercessore
della salvezza nostra.
Allor guardavo te
e tu guardavi me
e mi benedicevi.
Amore nello sguardo,
calore nella voce,
nel gesto tenerezza.
Per me significava:
ti porto io per mano,
cammina insieme a me.
Adesso nella gloria
tu vivi con Gesù
ed io sono qui.
Io, Padre, chiudo gli occhi
e so che tu ci sei
e non mi lasci mai.
Tu stringimi al cuore
e dimmi con amore:
“lo voglio; così sia”.
San Giovanni Rotondo 23 settembre 2014
P. G. Alimonti Ofm Capo, “Dentro la sfera”, Il colloquio, pp 63,64