Testimone

Mi strappò dalle mani

Padre Fortunato da Serracapriola dimorò a San Giovanni
Rotondo dal 1921 al 1939.
Ci racconta la confidenza col Padre e … l’impertinente
tentativo di osservare la piaga del costato.
Scrive: “Durante la mia discontinua permanenza a
San Giovanni Rotondo (1921-1939), spesso ero necessitato
a fare l’assistenza alle Messe solenni celebrate da Padre
Pio, nell’antica chiesa delle Grazie.
Durante dette Messe potevo liberamente osservare
le sue stimmate alle mani, perché solo durante la Santa
Messa si toglieva i semiguanti.
Standogli al fianco dal Canone alla Comunione, potevo
osservare a mio agio le palme e il dorso delle mani.
Sia sul dorso che nelle palme delle mani sembrava
avesse due rose rosso-scure, formate da creste sanguigne,
rotte da fenditure che partivano dal centro della palma e
del dorso della mano verso le estremità.
Per dette fenditure scorreva sangue simile a rivoletti
in una scogliera.
Il venerdì e feste del Signore i rivoletti erano più
abbondanti del solito.
Al centro della palma e del dorso della mano vi era
un foro di 2 cm. di diametro, ricoperto di escara porosa
con bordi netti e rosei.
Le piaghe dei piedi non le ho viste sul nudo, ma sulle
calze bianche che usava.
Sul dorso del piede la calza portava l’impronta di
una macchia di sangue della grandezza di 3 cm. circa, percorsa
al centro da una sezione più carica e ben distinta.
La piaga del costato non mi riuscì di vederla.
Terminata l’operazione di ernia, ebbi l’ordine dai
Superiori di assistere Padre Pio fino a guarigione completa.
Accettai ben volentieri l’incarico.
Una sera, dopo aver ripulito e fasciato la ferita, spinto
dalla curiosità alzai la maglia che copriva il petto, assieme
con la ventriera che fermava le pezzuole, nella speranza
di vedere la piaga del costato.
La maglia cedette, ma la ventriera, perché molto
aderente alla vita, resistette.
Padre Pio impallidì all’istante, sgranò i suoi occhioni
neri verso i miei e, senza dire una parola, strinse le sue
braccia alla vita e mi strappò dalle mani la maglia, che
tornò al suo posto.
Compresi in quel momento che non era volontà di
Dio e smisi per sempre ogni velleità di ripetere il gesto”
(Vedi – P. Gerardo Di Flumeri, Le stimmate, p. 80).
Questi tentativi di devozione e di curiosità dovevano
costare una pena aggiunta all’umile e caro Padre Pio.
Egli doveva difendere con severità i segni di Dio,
senza tuttavia venir meno alla carità verso i suoi confratelli.
Episodi simili li conosciamo già dalla vita del Serafico
Padre San Francesco.

P. G. Alimonti OFM cap, Raggi di sole, Vol. 1, pp 231-232