Mario Spallone
Il dottor Mario Spallone di Avezzano (Aq) era il medico
personale di Togliatti.
È stato più volte sindaco della sua città, molto stimato
e amato dalla sua gente.
Ha aiutato e beneficato soprattutto i poveri.
Negli ultimi anni mi ha cercato e volentieri ricorreva
al mio consiglio e alla mia preghiera.
Ciò era di grande conforto al suo spirito, e aggiungeva:
“Voglio aiutare la povera gente”.
Così ho avuto modo di raccogliere la sua testimonianza
su Padre Pio.
La prima volta che si trovò a contatto con Padre Pio
era in macchina da solo.
A Roma, dove viveva, ricevette una telefonata:
“Dottore, vieni, mio marito sta grave”.
Sfidando il freddo e la pioggia si dirige all’indirizzo
che gli è stato dato.
Mentre guida, gira lo sguardo dietro le spalle; vede
un frate. Egli tende la mano per toccarlo ma la sua mano
attraversava quel corpo senza toccare nulla. Sembrava fatto
di luce.
Ha visto bene però che somigliava alla foto che Carlo
Campanini gli aveva mostrato qualche giorno prima.
Il frate gli dice: “Ho dato io il tuo indirizzo alla donna
che ti ha telefonato. Il marito ha avuto un ictus, ma
tu non fargli il salasso. Usa le medicine che porti nella
valigetta”.
E subito scompare.
Il dottore, giunto dal malato, è tentato di praticare il
salasso, ma poi cambia idea e fa come gli ha detto il frate.
Quando sta per andare via dice alla donna: “Stai
tranquilla, tuo marito è fuori pericolo”.
La donna si scusa per l’orario e gli dice: «“Ieri sera,
mentre mi raccomandavo a Padre Pio, egli è venuto, mi ha
rincuorata e mi ha dato il vostro indirizzo. Ha aggiunto:
“Te lo mando io, è un giovane medico, ma è bravo”».
Dopo alcuni mesi il dottore telefona a Campanini:
“Vieni con me; io voglio andare da Padre Pio”.
Arrivano in convento e viene accompagnato alla cella
di Padre Pio.
Campanini lo presenta al Padre, che lo guarda fisso
e gli dice: “Mario, tu sei bravo, perché alle tue spalle ci
sto io!”.
P. G. Alimonti OFM cap, Raggi di sole, Vol. 1, pp 247-248