L’ultimo presepio
Adesso tu, Maria,
lo tieni tra le braccia;
ripensi al presepio.
Nemmeno adesso parla.
La spada della morte
ha chiuso le sue labbra.
Gli dai il tuo calore.
Lo stringi al tuo cuore;
il suo non batte più.
Succhiava allora il latte
e tu l’accarezzavi:
la fronte adesso è gelida.
La cima del Calvario
è arido deserto,
lontano dal presepio.
Il tuo pensiero è lì,
in quella cara grotta,
in quella mangiatoia.
Nel cielo tu vedevi
il chiaro firmamento
e l’occhio delle stelle.
Qui l’aria è lamento,
rumore è il silenzio,
il cielo è di piombo.
Lì vennero i pastori;
e poi i Re Magi;
fu tutta una festa.
Il cuore di chi odia,
e l’ombra dei soldati
qui celebra la morte.
Maria qui solo tu
ci parli del presepio
e culli il tuo Gesù.
Tu chiedi ai suoi amici:
“due posti nella tomba,
per me e per Gesù”.
P. G. Alimonti, poesia inedita dal volume “Bagno di umanità”