Poesie

L’Eden mia

Francesco può dire di aver vissuto la gioiosa splendida amicizia con tutto e con tutti, da
quando la sua anima e il suo cuore sono talmente immersi nella luce, nel moto e nel calore
dell’Eterno, che egli non vive più una vita dentro le comuni dimensioni; ma passeggia a fianco di
Dio, come Adamo nell’Eden, prima della disobbedienza. Questa sua Eden è S. Maria degli Angeli,
perché lì, come il ferro dalla calamita, l’anima sua è rapita in Dio.

L’Eden mia

Potrò chiamare aurora
il mar di luce santa,
che illuminava a sera
il ciel dell’alma mia
immersa nel suo Dio.

Calato il sol lucente,
si dispiegava il buio
sulla natura inerte.
E allora più splendente
scoppiava in cuor la luce!

Se calamita attira
l’andar di ferro a ferro,
si fa veloce il moto.
Così la fiamma accresci,
s’aggiungi fuoco a fuoco.

Attratto come il ferro,
ardente come il fuoco,
sentivo l’esser mio
morire e insiem più vivere
nel cuore del mio Dio.

E come guizza in mare
gioiosamente il pesce,
per spazio senza fine,
così dell’alma è il moto,
quand’essa è in Dio rapita.

Non sai s’è giorno o notte,
perché la luce è sempre;
non cibo, né pur sonno
il corpo tuo reclama;
tu vivi già nel Tutto!

O bella pian d’Assisi,
o tempio di Maria,
tu fosti l’Eden mia,
in cui scendeva Dio
a passeggiar con me!

P.G. Alimonti OFM cap, Ritratto Francescano, Vol. 1, p 72