Testimone

La bandiera di San Francesco

Tutti sanno quanto Padre Pio era innamorato di San Francesco.
Dopo Gesù e Maria, nella passione per l’Eucarestia e la croce, il suo cuore era fuso con quello del Serafico Padre.
Padre Pio legava ogni giorno di più la sua vocazione e il suo ministero all’ideale serafico.
Quando i Superiori constatarono la salute compromessa, lo mandarono a Pietrelcina, con la speranza che traesse giovamento dall’aria nativa e per la possibilità di godere riposo vicino ai familiari.
Padre Pio accettò tutto con serenità, ma vedendo profilarsi la minaccia di essere escluso dalla vita del convento, supplicò con angoscia e speranza San Francesco: “Tu, Padre Serafico, mi avevi promesso di accogliermi e custodirmi nel tuo giardino. E ora mi vedo rifiutato dai Superiori; dunque tu mi hai abbandonato?”.
Tuttavia, pur in tanto travaglio, non rinuncia alla speranza di restare sotto la bandiera di San Francesco.
Lacrime e oscuritĂ .
Alla fine il Signore gli dà la prova che resterà nel giardino serafico.
Padre Pio pregò molto per la sua Provincia e ripetutamente si offrì vittima per la santità dei suoi amati confratelli.
Poi Gesù gli disse che ormai quell’offerta la deve fare per tutta l’umanità.
Nei primi anni del sacerdozio fu incaricato dell’assistenza spirituale al Terz’Ordine Francescano.
Molti uomini e donne del suo paese entrarono nella milizia francescana, come egli amorevolmente la chiamava.
Anche nel breve periodo di permanenza a Foggia, regalò a San Francesco delle gemme fulgide di santità come Genoveffa De Troia, Raffaelina Cerase ed altre.
Qualcuna di queste si offrì vittima al Signore perché Padre Pio potesse rientrare in convento.
A San Giovanni Rotondo ugualmente ebbe l’incarico di curare il Terz’Ordine.
Da qui continuerà ad esortare i francescani secolari della sua cittadina. Il suo augurio era che questa milizia
serafica fosse pronta a salvare l’Italia dal flagello della guerra e delle sue conseguenze.
Vedremo che non si sbagliava perché dopo la Seconda Guerra Mondiale il papa mobiliterà proprio questo
esercito serafico per rinvigorire l’Azione Cattolica e imprimere nuovo slancio evangelico ai fedeli d’Italia.
I membri dei Gruppi per lo più entrano nell’Ordine Francescano Secolare.
Alla Pyle, che aveva allora 35 anni Padre Pio il 4 ottobre 1929 disse: “Figlia mia, rimani qui. Io sarò felice
quando ti vedrò far parte della famiglia di San Francesco”.
A sua volta Cleonice racconta, che giovanissima e ancora a Foggia, sognò Padre Pio che le disse: “Vieni dalla Madonna delle Grazie. Farai parte della famiglia francescana e io ti prometto di farti felice sulla terra e nel cielo”.
Quando io gli chiesi di scrivermi poche parole come testamento spirituale, non mise nulla sulla carta, ma scandì questa risposta: “Ricordati che sei figlio di San Francesco”.
Come a dirmi: San Francesco ti ha dato Regola e Testamento, non te ne serve un altro.
Papa Paolo VI definì “un fiume di anime che prega, un esercito obbediente alla Chiesa” i fedeli dei Gruppi di
Preghiera, legati all’ideale serafico.
Così Padre Pio ha messo insieme tanti uomini e donne che hanno professato la Regola dell’Ordine Secolare di San Francesco; un esercito pronto a testimoniare la bellezza e la forza del Vangelo, con la mitezza, la gioia e l’umiltà di San Francesco, il Santo più amato del mondo.

P. G. Alimonti OFM cap, Raggi di sole, Vol. 1, pp107-108-109-110