Testimone

Io non mi tiro indietro

Padre Pio viveva ogni giorno la totale oblazione di se stesso. La preghiera ne era l’ispirazione, la carità ne era la ragione, l’immolazione sacrificale ne era la perfezione.
Il primo posto nel suo cuore era di Gesù, i tesori da salvare erano i suoi fratelli. Gesù, il re delle anime, lo sospingeva irresistibilmente allo zelo ardente per il bene delle anime e dei corpi. La carità era la sua missione. Guarire e convertire era come una chiave, che Gesù aveva messo nelle sue mani. Il pensiero che un’anima potesse finire tra le fiamme dell’inferno lo tormentava. Egli non dava tregua a se stesso pur di strappare dalle unghie del demonio un’anima.
Era sempre pronto a promettere preghiera e aiuto a chi si affidava a lui. Frequente era l’espressione: “Non mi risparmierò”.
Un giorno che ero intenzionato a domandargli a quale dei molti impegni potevo rinunciare, egli mi prevenne, dicendomi: “Non ti risparmiare”.
pgIl suo consiglio non era: fare meno per fare bene, ma fare tutto e fare meglio. Egli trasmetteva ai suoi figli questo proposito di generositĂ . Ci insegnava che pace e letizia si trovano soltanto nel fare la volontĂ  di Dio.
Ci additava immancabilmente l’esempio di Gesù, della Madre celeste e dei santi. Quante volte l’ho sentito ripetere: “Fatevi santi”.
Basta aprire l’Epistolario per vedere con quanta forza e calore esortava alla pratica delle virtù, a cominciare dall’umiltà fino alla carità, che le riassume e le perfeziona tutte.
In questo messaggio era contagiante ed efficace, perché egli per primo viveva ciò che insegnava.
Il Servo di Dio Giacomo Gaglione andò da lui, perché era disperato al pensiero di rimanere tutta la vita sopra una sedia a rotelle. Appena incontrò lo sguardo di Padre Pio, dimenticò quello che voleva chiedere.
Scrisse nel suo diario: “Vedere Padre Pio e dimenticare la ragione del mio viaggio fu tutt’uno. Padre Pio mi fece un’operazione chirurgica. Mi levò una testa e me ne mise un’altra, la sua”.
Gaglione tornò a casa felice della sua croce e presto divenne un apostolo.
Fondò l’associazione “Apostolato della sofferenza”, formando una catena di anime liete di vivere in comunione la sofferenza e di farsi offerta per salvare in quel modo se stesse e i fratelli sani nel corpo, ma infermi nello spirito.
Lo scultore Berti ripeteva: “Padre Pio è un forgiatore di santi”.
Un giorno sentii Padre Pio che diceva: “Quando prendo un’anima non la mollo più”.
Disse anche: “Un’anima vale tutto il sangue di Gesù”.
E per salvare le anime egli ha versato “sulla croce” il suo sangue unito a quello di Gesù.
-Padre-, – gli dissi un giorno, -Lei ora prega per me e mi aiuta, ma, quando non ci sarĂ  piĂą, ci potrò contare lo stesso?-
Egli prontamente mi rispose: -Figlio mio, io non mi tiro indietro-.
La Scrittura dice che Dio “è fedele”. Possiamo essere certi, che allo stesso modo, lo sono i Santi.

P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 135