Testimone

Giovedì Santo

L’unica Messa in “Coena Domini” in fraternità viene celebrata dal Superiore. A San Giovanni Rotondo il Superiore delegava Padre Pio. Noi accorrevamo volentieri a quella celebrazione. Era il modo di poter ricevere anche noi sacerdoti la Comunione eucaristica dalla mano piagata del caro Padre. Io aspettavo da un anno all’altro quel momento.Si viveva una profonda commozione di spirito.
ImmagineLa gente era sempre molto numerosa. Si riempivano tutti gli spazi della chiesa. Dopo che il Padre aveva terminato di comunicare noi all’interno del presbiterio, i sacerdoti si recavano a distribuire la Comunione a tutti i fedeli.
Ci voleva comunque più di mezz’ora.
Nel frattempo Padre Pio restava seduto e appoggiato con le mani all’altare.
Io e l’altro confratello che eravamo a fianco del Padre, lo abbiamo visto diventare via via più pallido. Abbiamo deciso di accompagnarlo dietro l’altare. In tutta fretta abbiamo preparato una sedia e un inginocchiatoio, perché potesse appoggiare le braccia e la testa. Il confratello è tornato all’altare, anche per tranquillizzare gli altri. Io sono rimasto solo, in piedi davanti al Padre.
Gli occhi su di lui e le mani a sfioragli carezzevolmente la testa. Pregavo col cuore trepidante. Non sapevo se il Padre era fuori dei sensi o assorto nella preghiera. Egli certamente viveva in quei minuti l’esperienza sacerdotale e sacrificale con Gesù. Passarono circa quindici minuti.
Lentamente sollevò la testa. Mi guardò. Appoggiai un attimo il suo capo al mio petto.
Sussurrai: -Coraggio, Padre mio!-
Insieme ai confratelli l’aiutammo a tornare all’altare.
La folla quasi non si accorse.Sembrò una comprensibile sosta durante la distribuzione dell’Eucaristia.
Era il Giovedì Santo. Padre Pio era già sul Calvario.

P.G.Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 141