Testimone

Figlio Mio

Così mi ha chiamato l’uomo che ha portato nelle sue carni le piaghe visibili di una croce invisibile.
Salito sulla croce vi è rimasto per cinquant’anni e avrebbe voluto restarci fino alla fine del mondo.
Con la preghiera è stato il segno della fede….
Con la sua immolazione è stato il segno della esigente speranza cristiana.
Con la sua carità ha reso visibile l’amore infinito del cuore di Gesù.
21 Dai suoi occhi, spesso rossi di pianto, veniva una luce,
che gli permetteva di leggere anche nella coscienza più aggrovigliata, come in un libro aperto.
Quella lettura diventava una confessione ad alta voce, se ciò era per il bene dell’anima che si presentava a lui.
Il suo era l’aspetto del profeta, che si fa voce di Dio  per scuotere e salvare.
Era pronto a sorridere e a scherzare per rallegrare amici e confratelli, che conversavano con lui nei rari momenti di sosta.
Il suo cuore, aperto e sanguinante, come quello di Gesù in croce, era l’amabile rifugio per tutti, santi e peccatori.
La sua carità oltrepassava ogni immaginazione.
Non viveva più per se stesso. Era la copia vivente di Gesù.
Come premio all’amore e al dolore che lo hanno consumato,
Gesù gli ha consentito di fondere il suo cuore di sacerdote
col proprio cuore di Salvatore del mondo.
Per la vita intera ha camminato nel deserto senza riparo e nel buio mistico senza pareti per accompagnare, sorreggere e guidare i numerosi fratelli, che Dio gli ha affidato.
La Chiesa ha stentato a definirlo, ma alla fine era l’unica voce autorizzata a dichiarare infallibilmente l’esemplarità di vita, l’eroicità delle virtù, la somiglianza a Cristo, il merito dell’umiltà davanti a Dio e dell’obbedienza senza riserva alla sacra autorità.
Gesù ne ha fatto un martire. La Chiesa ne ha fatto un santo.
Il popolo di Dio ne ha fatto un rifugio per tutti i dolori e tutte le speranze.
Per me è Padre, Maestro, Fratello e Amico.
È dono prezioso di Dio alla mia vita.
Sono indegnamente anche suo concittadino “onorario”.
Grazie, Padre Pio. Grazie, Pietrelcina.

P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 7