Poesie

Due grazie

Nel suo cammino di salvezza ogni cristiano incontra la sorpresa del Dio che ci ama e poi tende a sviluppare la propria vita come in un cerchio perfetto da zero a trecentosessanta il desiderio e il gaudio del contraccambio nella Comunione vitale dell’amore.
Successivamente può concepire I’arduo disegno del contraccambio con Cristo il cui prezzo è il sacrificio cruento di sé. Francesco questo concepì e desiderò; questo chiese ed attuò.
Note
III Cons. Stimm. FF. 1919
– Il dì della santissima Croce, santo Francesco la mattina per tempo, innanzi dì, si getta in orazione dinanzi all’uscio della sua cella, volgendo la faccia inverso l’oriente, e orava in questa forma:
«O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti priego che tu mi faccia, innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione; la seconda si è ch’io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quello eccessivo amore del quale tu, Figliuolo di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori».
DUE GRAZIE
Due grazie, mio Signore Gesù Cristo,
ti prego farmi prima della morte.
Che possa in me sentire quel dolore,
che ti ferì nel corpo e nello spirito.
O mio Gesù, tu fosti crocifisso
dalla passione pei peccati nostri,
mentre sudavi sangue, lì, nell’orto
e dall’amaro calice bevesti.
Così spezzò il dolore prima l’anima
quindi ti fece gemere le carni,
poiché non fu d’accordo il Padre tuo
a rimandar la morte redentrice.
Ma fu lo stesso tuo divin volere
a rimanere saldo nell’impegno,
sapendo che per questo sei disceso
a rivestir la nostra umana carne.
Un’altra grazia al pari ti domando:
fammi sentir l’amore tuo profondo!
Oh, quell’amore appunto che sostenne
la volontà nel dire sempre “sì”.
Questo supremo, immenso, eterno amore,
sotto l’orrendo carico di morte,
in vita ti mantenne fino a quando
pendesti da tre chiodi sulla croce.
O Serafino alato, già ti vedo.
Io so che tu sei Cristo, mio Signore.
Oh, si, Gesù, fa’ presto, dammi morte
in quest’amor che solo mi dà vita.
P. G. Alimonti, Ritratto Francescano, vol. II, pp. 170-1