Difetto di cronaca
Mi piacerebbe tanto
vedere raccontate
le ore del trapasso
del giusto San Giuseppe.
Sapere tempo e luogo.
Ai dati della cronaca
aggiungerei il quadro
degli affettuosi gesti.
Oh, se potessi avere
una parola sola
da lui pronunciata
in quel momento estremo!
Maria guarda e piange
quel viso che si spegne.
Unisce le sue lacrime
a quelle che asciuga.
La mano sua lo sfiora,
dolcissima carezza,
che scende dentro il cuore
e ne attenua l’ansia.
Lo sguardo di Giuseppe,
lo sguardo di Maria,
si fanno testamento
sul punto dell’addio.
Con l’ultimo suo palpito
e l’ultimo respiro
Giuseppe affida tutto
al cuore di Maria.
Non so dov’è Gesù.
Non oserei pensare,
che manchi in quel momento
dal fianco di Giuseppe.
Ringrazio quei pittori
che tutti e tre insieme,
GesĂą, Maria, Giuseppe
uniti li ritraggono.
Con che dolore e amore
GesĂą e la sua Mamma
l’avranno accompagnato
all’ultima dimora!
Preziosa e consolata
è l’unica preghiera:
Maria al Figlio suo,
il Figlio al divin Padre.
O caro San Giuseppe,
ricordati di me
e vieni a consolarmi
nell’ora del distacco.
P. G. Alimonti OFM cap. ” L’altro consolatore”, Dieci dita, pp 178-179