Che stanno facendo
Da qualche tempo avevo notato sul lato destro della sacrestia nuova una staccionata. Chiudeva e affiancava una gradinata in cemento grezzo, che scendeva in un vano sottostante.
Di giorno s’udivano sul versante dell’orto un gran rullare di scavatori elettrici e il rimbombo di mazze pesanti che rompevano la pietra. Dall’intensità dei rumori si capiva che i lavori procedevano a ritmo serrato, come se ci fosse fretta di portare tutto a termine nel minor tempo possibile.
Intanto cresceva a vista d’occhio da un lato dell’orto il mucchio di massi e detriti estratti.
I frati a questo proposito erano molto riservati.
Questo atteggiamento era assolutamente comprensibile.
Pur operando sempre in piena legalità, s’intende, quello che si faceva lì rischiava sempre di infrangersi contro lo scoglio più imprevedibile.
Padre Pio dalla sua cella percepiva quei rumori.
Vedendo dalla finestra il mucchio di pietre che cresceva, domandò cosa ci facessero là; gli fu risposto che servivano da un’altra parte.
Trascorsero vari mesi. Il lavoro era andato molto avanti. La cripta era quasi terminata, ma quella staccionata era ancora lì.
Dopo la celebrazione della Santa Messa il Padre rientrava in sacrestia sorretto dai confratelli. Io seguivo il Padre. A fianco a lui c’era anche il Superiore.
Il Padre, giunto di fronte alla staccionata, domandò al Superiore: -Che state facendo?-
La risposta fu evasiva: -Stiamo facendo dei lavori-. Ciò era ben chiaro, ma quali lavori non disse.
Insomma il discorso della “Cripta” dove c’era da preparare tutto per una degna sepoltura dell’uomo delle stimmate, non era possibile farlo proprio con lui.
Si sa che Padre Pio aveva pronunciato parole quasi testamentarie
per ricompensare l’affetto del popolo di San Giovanni. Nella sua umiltà aveva parlato di un cantuccio di quella terra per restare in mezzo a loro, in caso i Superiori l’avessero consentito.
Oggi la lapide che riporta le sue parole è esposta su una parete della cripta di Santa Maria delle Grazie.
I superiori hanno esaudito il suo umile desiderio.
Attualmente l’urna del corpo di San Pio è nella cripta della nuova chiesa dedicata al suo nome. È situata dietro una parete e purtroppo solo parzialmente visibile al pubblico.
Sempre a proposito della vecchia cripta, i frati d’allora ricordano che quando tutto era terminato e proprio alla vigilia della sua morte, Padre Pio disse al Superiore: -Domani verrà il vescovo. Fate dare la benedizione laggiù-.
Benedetto fu quel luogo. Benedetto sei tu, Padre, che sempre ci hai benedetto.
P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 131