Testimone

Che c’è scritto

La gente, che sapeva dei miei viaggi a San Giovanni Rotondo e della mia familiaritĂ  con Padre Pio, mi affidava spesso lettere da consegnare al Padre o consigli e aiuti spirituali da chiedere.
Contento di essere aiutato, ero… altrettanto contento di aiutare figli e devoti del caro Padre. Io stesso prima di andare da Padre Pio avevo un certo timore. Pensavo: il Padre, che scruta le coscienze, forse mi accoglierĂ  con un ceffone o mi manderĂ  via.
Colsi l’occasione per inviargli un biglietto in cui chiedevo la sua benedizione. In cuor mio pensai: se accoglie il biglietto, accoglierà anche me; se rifiuta il biglietto, significa che rifiuterà anche me. Ero certo che attraverso di lui si manifestava a me la volontà di Dio.
Il latore di quel biglietto, mi raccontò: “Appena Padre Pio l’ha preso se l’è posto nella tasca del petto”. La notizia mi consolò.
Decisi di andare subito.
1461158_315088348629208_1337521791_nHo detto altrove l’amorevole accoglienza del Padre.
Ora vado ad altro.
Una volta fui incaricato di chiedere preghiere per un ammalato da parte dei suoi familiari. Padre Pio ascoltò con la solita attenzione e poi allargò le braccia come a significare: ormai è inutile.
Rimasi sorpreso perché l’infermo non era in gravi condizioni.
Tornando seppi, che nell’ora in cui m’ero rivolto al Padre, l’infermo era già morto. Un’altra volta portavo con me una lettera da consegnare al Padre, ma io l’avevo completamente dimenticato.
Prima di ripartire, andai a salutarlo. Mi lasciò fare alcuni passi verso l’uscita, poi mi richiamò: -Uagliò, quella lettera la riporti a chi te l’ha data? Bella figura ci fai!- Tra la vergogna e la riconoscenza mi affrettai a consegnargliela.

Il biglietto di cui sto per dire ha un’altra storia. Mi era stato affidato il giorno prima di partire per San Giovanni.
Lo misi in tasca e stavo andando via, ma la persona interessata mi pregò di leggerlo per correggere eventuali errori.
Spiegai che non era assolutamente giusto, né garbato da parte mia leggere un biglietto indirizzato a Padre Pio. Insistette al punto che dovetti leggerlo. Un’occhiata veloce e assicurai che andava bene così. Arrivai dal Padre.
Appena si presentò il momento opportuno, gli consegnai vari biglietti che avevo con me. Quando gli porsi quello che avevo letto si rifiutò di accettarlo.
Con voce decisa mi chiede: – Che c’è scritto? –
Rispondo semplicemente: – Padre, è per lei -.
Replicò: – Lo so bene, ma dimmi che ci sta scritto -.
Non aggiunsi spiegazioni, né giustificazioni.
Con imbarazzo riuscii a fargli accettare il biglietto.

P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 56