Poesie

Beato Carlo di GesĂą (Charles de Foucauld)

Beato Carlo di GesĂą (Charles de Foucauld)
Rel. – Strasburgo (Francia) 15 settembre 1858
+ Tamanrasset (Algeria) 1 dicembre 1916
 
Da giovane era alla ricerca del senso della vita.
La carriera militare, i viaggi di esplorazione in
Africa, non riempivano il suo
vuoto interiore.
Inginocchiato al confessionale
dell’abbè Huvelin nella chiesa di Sant’Agostino
a Parigi, incontrò la misericordia
di Dio.
Lasciò la Francia e, dopo
un breve periodo a Nazareth, si ritirò nel deserto del Sahara.
Una nuova vita scandita dalla preghiera, dal silenzio,
dal lavoro e dall’assistenza ai poveri.
Per riparo un eremo.
Suoi fratelli e “vicini” i Tuareg.
Insegnò agli uomini esclusi dal mondo civile le verità
cristiane. Si adoperò per proteggerli dai predoni del deserto.
Visse con loro in uno spirito di fraternitĂ  universale,
condividendo tutto.
Il centro della sua esistenza: “la Parola e il Pane di vita,
sorgente della vita cristiana e della missione” (Benedetto XVI,
Beatificazione, 13 novembre 2005).
Morì assassinato dai predoni.
 
Se ti domando: Carlo, chi sei tu?
Sei prima l’uomo in cerca di Gesù.
Maturi come l’uomo della fede.
Sei profeta dei poveri del Sahara.
 
Ad abbagliar chi entra nel deserto
c’era per tanti secoli la sabbia;
soltanto sabbia fino all’orizzonte
e le sporgenti dune senza vita.
 
Adesso c’è la luce che dài tu.
C’è la speranza di trovare vita.
Sì, quella germogliata dal tuo sangue,
che del deserto ha fatto un bel giardino.
 
I fiori sono i “Piccoli fratelli”
e insieme a lor le “Piccole sorelle”.
Tu li spargesti semi rigogliosi
per farli diventare fiori e frutti.
 
Il primo fior raccolto dalla Chiesa
sei proprio tu, Fra Carlo di GesĂą.
Ai poveri del Sahara hai portato
la caritĂ  di Cristo Redentore.
 
“I piccoli fratelli del Vangelo”,
“i piccoli fratelli della Croce”,
“le piccole sorelle di Gesù”
e le “sorelle – infin – del Sacro Cuore”.
 
Uomini e donne “piccoli” nel mondo
invece agli occhi dell’Onnipotente
sono preziosi più d’una miniera
celata sotto il suolo del deserto.
 
La civiltĂ  del mondo vuole Dio
perché finisca l’odio e l’ingiustizia.
La carità è l’unico messaggio
che può portare pace a ricchi e poveri.
 
Beato Carlo, piccolo fratello,
l’amore che Gesù t’ha riversato
è quello con cui tu l’hai ricercato;
è quello che tu godi come premio.
 
Ai piedi dell’altare tu ripeti:
– Signor, sei tutto; a Te non manca nulla,
e a me, che t’amo, nulla può mancare.
La tua letizia vince ogni tristezza.
 
Come Maria, nelle mani giunte
raccolgo con amore tutto il mondo
e lo presento a te con umiltĂ 
perché tu benedici e salvi tutti -.
 
E questa è l’offerta del tuo cuore,
fratello innamorato dei fratelli.
Nel mentre sei sgozzato dai predoni
tu doni ancor l’amore che non muore.
 
P. G. Alimonti OFM cap, Vento Impetuoso, Vol. VI, pp 344-345-346