Alla destra
Parlando del Figlio di Dio
la professione di fede cristiana dice:
– Siede alla destra del Padre –.
E l’Apocalisse aggiunge:
– A Lui onore, potenza e gloria – (cfr Ap 7, 12).
Santo Stefano morente
confessa di vedere – I cieli aperti
e il Figlio di Dio
alla destra del Padre – (cfr At 7, 56).
Gli scrittori di tutti i tempi,
al di fuori di quelli biblici,
con questa o simile espressione
indicano chi gode favore e protezione dei potenti.
“Alla destra”: difendi e sei difeso.
La destra regge lo scettro.
La destra punta l’indice.
La destra impugna la spada.
Nella liturgia la destra benedice.
Dice il salmista: – Sta alla mia destra
non posso vacillare – (Sal 16 ,8).
– Gli ha dato vittoria
il mio braccio santo – (Sal 98, 1).
E s’intende la destra.
Se il bene è indicato a destra
il male è dalla parte opposta.
A destra vuol dire vicino a Dio
per ringraziare, obbedire, amare.
Il linguaggio parte
da un significato reale
per assurgere a simbolo.
La madre dei due Zebedei
dice a Gesù: – Fa’ che i miei figli
siedano uno alla tua destra
e l’altro alla tua sinistra
nel tuo regno – (cfr Mt 20, 21).
Gesù risponde che il posto
è assegnato dal Padre (cfr Mt 20, 23),
ma non corregge l’espressione.
Nel giorno del giudizio
Dio dirà: – Andate lontani da me,
maledetti, operatori di iniquità – ((cfr Mt 7, 23).
Agli operatori di pace:
– Venite benedetti dal Padre mio – (cfr Mt 25, 34).
È la conferma del discorso della montagna.
P. G. Alimonti OFM cap, Colori del Vespro, vol. 2, pp 12-13