Omelia 20-8-15
Spirito Santo illumina le nostre menti apri il nostro cuore
20 AGOSTO Nato a Fontaines, in Borgogna, « l’ultimo dei Padri, ma certo non inferiore ai primi » (come lo chiamò Mabillon), reagendo alla dialettica scolastica incipiente, si mantenne saldissimo nella tradizione della Scrittura, dei Padri, della liturgia e della vita monastica. Secondo fondatore dei Cistercensi era entrato a 22 anni nell’abbazia di Cîteaux (Cistercium da cui il nome dell’ordine) presso Digione, seguito dai suoi fratelli e da un folto gruppo di giovani, irresistibilmente attratti dal suo entusiasmo. Fondò in seguito l’abbazia di Chiaravalle dove morì. Unendo lo studio e la contemplazione all’azione più intensa, Bernardo predicò la seconda crociata, intervenne come pacificatore nelle contese che dividevano i cristiani, e fondò ben 68 monasteri dalla Spagna alla Siria, dalla Sicilia alla Svezia. Oltre che centri di vita religiosa erano scuole di agricoltura e di manifattura (industria della lana in Inghilterra). Bernardo scrisse molti commenti alla Scrittura. Il suo principio ascetico: « L’amore è la più grande forza della vita spirituale » lo sperimentò nella sua vita. La dottrina di san Bernardo è proposta a tutta la Chiesa che lo riconosce come « Dottore ». Dante tesse l’elogio della « vivace carità  » del grande « cavaliere di Maria » (Paradiso: 31,52-69.94-142; 32,151; 33,1-54). |
Amo perché amo, amo per amare
Dai «Discorsi sul Cantico dei Cantici» di san Bernardo, abate |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura  Gdc 11, 29-39
Chiunque uscirĂ per primo dalle porte di casa mia, io lo offrirò in olocausto.Â
Dal libro dei Giudici
In quei giorni, lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gà laad e Manasse, passò a Mispa di Gà laad e da Mispa di Gà laad raggiunse gli Ammoniti.
Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu consegni nelle mie mani gli Ammoniti, chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io lo offrirò in olocausto».
Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore li consegnò nelle sue mani. Egli li sconfisse da Aroèr fin verso Minnit, prendendo loro venti città , e fino ad Abel Cheramìm. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti.
Poi Iefte tornò a Mispa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con tamburelli e danze. Era l’unica figlia: non aveva altri figli né altre figlie. Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi».
Ella gli disse: «Padre mio, se hai dato la tua parola al Signore, fa’ di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne».
Egli le rispose: «Va’!», e la lasciò andare per due mesi. Ella se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità . Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli compì su di lei il voto che aveva fatto.
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 39
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontĂ .
Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontĂ :
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. Â
Canto al Vangelo    Sal 94,8
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.
Vangelo  Mt 22, 1-14
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, GesĂą, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città .
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».