Ad Efeso
In questo luogo santo
Maria, tu vivesti
la gioia dell’amore,
la pace nel dolore,
la luce del mistero,
la gloria del Signore.
Giovanni ti nascose
all’onda del clamore.
Ti diede questo nido
per riposar lo spirito
tra il verde ed il silenzio
col fresco e l’aria pura.
Gli amici di Gesù
e tuoi diletti figli,
nel modo più discreto
qui s’avvicenderanno.
Li baci e li accarezzi.
Non c’è più grande premio.
Verranno a raccontarti
dei segni e dei prodigi
compiuti dal Signore
per confermar l’Annunzio.
C’è tanta fame e sete
di verità e di pace.
Anch’io son salito.
T’ho supplicato anch’io
di tendermi le mani,
di darmi la carezza,
d’aprirmi il tuo sorriso,
d’accogliermi sul cuore.
Da tutto il mondo vengono
milioni di tuoi figli
a chiedere perdono,
a ritemprar la fede,
a rinnovare il patto
d’amore con Gesù.
Tu sei, Maria, l’anello
che ricongiunge il mondo
all’unica sorgente
di vita e di speranza.
Il Padre, Figlio e Spirito
accoglie la tua supplica.
L’azzurro che si stende
ai piedi di quest’eremo
si fonde col colore
degli occhi tuoi, Maria.
Il cielo ti sorride
perché somigli a Dio.
È l’ora del tramonto.
Oh! Quanta nostalgia!
O vieni tu da noi
o noi veniamo a te.
Tu ci hai chiamati qui:
non ci lasciare soli.
La schiera degli Angeli,
che qui ti circondavano ,
ripetano per noi
le dolci melodie
e insieme a te ci portino
nel regno dei beati.
E se dobbiamo scendere
da questo sacro monte
tu guidaci per mano,
perché mai noi smarriamo
la via dell’amore,
ch’è quella di Gesù.
O Efeso del cuore!
O Efeso del gaudio!
O Efeso dell’anima!
Noi possiamo andar via
se ci consegni tu
l’incanto di Maria.
P. G. Alimonti, I Colori del vespro, vol. 2, pp.186-188