Poesie

Si fa festa

Il giudice è sul trono;
davanti a lui il reo,
addolorato e prono.

Curriculum intero
è lì da esaminare,
tremendo e tutto vero.

Il giudice non sbaglia,
e tutto l’operato
fulmineo scandaglia.

Errori e malizia
risultano evidenti
di fronte alla giustizia.

Per questa non c’è scusa
e l’anima del reo
è triste e confusa.

Poiché l’offesa è quella,
che il giudice conferma,
adesso a chi s’appella?

Da solo che farà?
Rimane soffocato
il grido di “pietà!”

Per l’anima ch’è muta,
il giudice pietoso
sospende la seduta.

Poi dice con amore
all’anima implorante:
– Io sono il tuo Signore.

Tu figlia m’hai implorato
perdono per le colpe
ed io t’ho perdonato.

Nel nome di Gesù
facesti la preghiera:
la colpa non c’è più.

Non essere più mesta,
Maria e i Santi aspettano,
su entra: si fa festa! –

P. G. Alimonti OFM cap, Il colloquio, inedita