Messa quotidiana

Omelia 23-10-14

 

Maria, Regina del Rosario, prega per noi

 

SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO
sacerdote (1386-1456)

Nato a Capestrano (L’Aquila), sperimentò nell’infanzia i frutti dell’odio tra le famiglie: dodici membri del suo casato vennero uccisi in pochi anni. A Perugia, dove aveva studiato, divenne uno dei giudici più amati, ma finì in carcere nel corso di burrascose vicende politiche. Qui una visione lo « convertì » a seguire l’ideale di san Francesco. La sua attività apostolica è molteplice. Per quarant’anni si dedicò alla predicazione quasi giornaliera in cui otteneva successi strepitosi e conversioni specialmente fra la gioventù universitaria: dopo una sua predica, più di cento universitari divennero francescani a Lipsia, a Cracovia, a Vienna. Confessava moltissimo, pacificava le popolazioni, organizzava opere di carità soprattutto con ospedali. Fu consigliere di Papi e svolse intensa opera apostolica in Italia, in Terrasanta, Paesi Bassi, Austria, Germania, Polonia, Ungheria, Moravia, tanto da essere giustamente chiamato « l’apostolo dell’Europa ». La sua opera fu determinante nella difesa di Belgrado dai Turchi nel 1456. Fu uno dei maggiori riformatori della Chiesa nel secolo XV, e organizzò i «Minori Osservanti». La sua azione merita un più ampio riconoscimento nella storia.

La vita dei buoni ecclesiastici illumina e rasserena

Dal trattato «Lo specchio dei chierici» di san Giovanni da Capestrano, sacerdote.
(Parte 1, Venezia 1580, 2)

Coloro che sono chiamati alla mensa del Signore devono brillare di purezza con l’esemplare condotta di una vita moralmente lodevole, e rimuovere ogni sozzura o immondezza di vizi.
Vivano per sé e per gli altri in modo dignitoso, come sale della terra. Splendano per un grande spirito di sapienza e con questo illumini il mondo.
Comprendano dall’altissimo maestro GesĂą Cristo quello che egli solennemente proclamò non solo agli apostoli e ai discepoli, ma anche a tutti i sacerdoti e chierici loro successori: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrĂ  render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini» (Mt 5, 13).
Coloro che fanno parte del clero e danno cattivo esempio per i loro pessimi costumi, per i vizi e i peccati, sono degni di disprezzo e di esser considerati come fango spregevole. Non sono più utili né a sé, né agli altri. Dice infatti san Gregorio: «Se di qualcuno si disprezza la vita, ne segue che non se ne accetta neppure la predicazione».
«I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento» (1 Tm 5, 17). I sacerdoti degni, infatti, godono di un duplice onore: uno reale l’altro personale, uno temporale l’altro spirituale, uno transitorio l’altro eterno.
Abitano sulla terra e sono sottoposti con le creature mortali alla inevitabile limitazione umana, ma in realtà sono concittadini degli angeli, perché sono accetti al Re, quali saggi suoi ministri.
Perciò, come il sole sorge sul mondo nei cieli altissimi di Dio, così risplenda la luce del clero davanti agli uomini, perché vedano le sue opere buone e rendano gloria al Padre che è nei cieli (cfr. Mt 5, 16).
«Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 14). Come la luce non è fatta per illuminare se stessa, ma diffonde i suoi raggi tutt’intorno e fa risplendere le cose visibili, così la vita santa degli ecclesiastici giusti e onesti illumina e rasserena coloro che li vedono fedeli al loro ideale di santitĂ . Per questo, chi è innalzato al governo degli altri, deve mostrare in se stesso in che modo gli altri si debbano comportare nella casa del Signore.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ef 3, 14-21
Radicati e fondati nella caritĂ , siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito.
Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
A colui che in tutto ha potere di fare
molto piĂą di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che opera in noi,
a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo GesĂą
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Dell’amore del Signore è piena la terra.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua ereditĂ .

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

Canto al Vangelo Fil 3,8
Alleluia, alleluia.
Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura,
per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.
Alleluia.

Vangelo Lc 12, 49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, GesĂą disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».