Omelia 15-10-14
Maria Regina del Rosario, prega per noi
SANTA TERESA D’AVILA Teresa de Cepeda y de Ahumada, fin da fanciulla, dimostrò una spiccata tendenza alla vita contemplativa e anacoretica. Lettrice assidua specialmente dei Padri, aveva attinto da san Girolamo la sua vocazione religiosa. Il Carmelo della sua città, Avila, quando vi entrò, praticava come molti altri un’osservanza assai mitigata. Teresa si sottomise alle pratiche più rigorose prima di intraprendere la sua vasta opera di riforma con l’aiuto di san Giovanni della Croce. Nonostante l’assorbente attività che dovette esplicare nella formazione dei nuovi conventi, e malgrado le considerevoli difficoltà che dovette affrontare, Teresa giunse alla vetta della vita mistica. Ne danno prova i suoi scritti: Il cammino della perfezione, Le fondazioni, Il libro della sua vita, Il Castello interiore, le lettere, le poesie. L’ascesi cristiana è corrispondenza allo Spirito Santo che dal battesimo lavora in ognuno di noi per renderci conformi all’immagine del Figlio di Dio. Figura intensamente umana, Teresa era donna di profondo buon senso, di carattere simpatico, gioviale, ma tenace, abile nell’adattarsi alle circostanze, gioiosa e sorridente, di grande talento organizzativo. Morì la notte del 4 ottobre 1582, proprio nell’anno in cui la correzione del calendario fatta da papa Gregorio XIII fece seguire immediatamente il 15 ottobre. La sua profonda dottrina spirituale, attinta in gran parte a sant’Agostino e a san Gregorio Magno, le ha meritato d’essere dichiarata da Paolo VI nel 1970 «Dottore della Chiesa». |
Ricordiamoci sempre dell’amore di Cristo Dalle «Opere» di santa Teresa di Gesù, Vergine |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gal 5, 18-25
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 1
Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Lc 11, 42-46
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».