Omelia 3-9-14
SAN GREGORIO MAGNO
Papa e Dottore della Chiesa (540?-604) Gregorio Magno fu un uomo veramente mirabile, una personalità che conquista per la forza e l’amabilità dei carattere: delle sue opere mirabili è grande lui stesso, sebbene esile e sovente e malato. In lui l’immensità del cuore e lo spirito cristiano sostenevano tutto. Nato verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anicii, fu prima Prefetto di Roma, poi monaco appassionato della contemplazione dei misteri di Dio nella lettura della Bibbia. Mandato dal Papa come suo rappresentante a Costantinopoli, vi restò sei anni, monaco in mezzo alla corte. Tornato a Roma e fatto Papa, il 3-IX-590, si dimostrò uomo di azione, pratico e intraprendente (chiamato «l’ultimo dei Romani»), attento a tutte le necessità. Fu amministratore avveduto ed energico, sia nelle cose sociali e politiche per provvedere alle popolazioni bisognose di aiuto e di protezione, sia nelle questioni interne della Chiesa universale. Ebbe a trattare con la Germania, la Spagna, la Gallia, l’Africa, l’impero di Bisanzio. Fu sollecito particolarmente dell’Italia provata da alluvioni, carestie, pestilenze, incursioni dei Longobardi. Di questi avvio la conversione e mandò missionari in Inghilterra. Riorganizzò a fondò la liturgia romana, ordinando le fonti liturgiche anteriori e componendo nuovi testi, e promosse quel canto tipicamente liturgico che dal suo nome si chiama «gregoriano». |
Non risparmio me stesso nel parlare di Cristo Dalle «Omelie su Ezechiele» di san Gregorio Magno, papa |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura 1 Cor 3, 1-9
Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali. Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera umana?
Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso.
Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Beato il popolo scelto dal Signore.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.
Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.
Canto al Vangelo Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo Lc 4, 38-44
È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.