Buona notte
Frequentare Padre Pio mi faceva sentire in comunione spirituale con lui. Trovavo guida, sostegno e conforto. I doveri sacerdotali mi riuscivano meno faticosi. Certamente era sulle sue spalle il peso maggiore della mia crescita spirituale.
Me ne rendevo conto attraverso mille segni.
Egli mi correggeva anche con un gesto, con un atteggiamento, con uno sguardo. Io ero attento a cogliere questi segni.
Più facile era quando ci scappava l’aperto rimprovero.
Ne ero infinitamente grato al Padre e a GesĂą, che mi ha dato il Padre.
Sento dolorosamente il bisogno di chiedere perdono a GesĂą e al Padre per ogni volta che quegli aiuti ho sciupato.
Posso affermare che la direzione spirituale non è finita con la sua morte, confermando quel “Sempre così” che un giorno mi promise. Un timore fin dall’inizio mi stringeva il cuore. Ormai definivo “giorno” il tempo che avrei vissuto alla sua presenza e il tempo che il Signore mi avrebbe ancora concesso dopo il distacco da quella presenza. Questa seconda parte della mia vita la chiamavo “notte”.
Questa distinzione non vuole essere offesa al Signore, così generoso con me.
Anche i confratelli e tutti i figli del Padre sparsi nel mondo chi sa cosa avrebbero dato per fermare lì il tempo. Certamente tanti, come me, ripetevano a Gesù l’offerta di se stessi in cambio di un’ora della vita di Padre Pio.
Vengo alla drammatica ora che tenevo lontana dal pensiero.
Era terminata la giornata piena di lavoro e di preghiera.
Fra pochi giorni ci sarebbe stata tanta festa intorno al Padre per il 50° anniversario della stigmatizzazione. Sul sagrato e dentro la chiesa avrebbero fissato le transenne per regolare il movimento delle decine di migliaia di fedeli, che sarebbero accorsi a San Giovanni Rotondo.
Ci recammo nella stanza del Padre per avere la sua benedizione e augurargli la buona notte. Il Padre era coricato sul fianco destro, quindi era rivolto a noi. Mi avvicinai per ultimo. Mi chinai dicendo: “Buona notte, Padre” e lo baciai sulle guance.
Il Padre tese le mani e mi attirò a sé. Mi restituì con tenerezza il bacio e trattenne il mio viso stretto al suo, ripetendo cinque o sei volte: “Buona notte, figlio mio!”.
Mi scossero brividi di commozione, ma non seppi darmi una spiegazione. Fu l’ultimo abbraccio del Padre.
Così iniziavo la “Notte”.
P.G. Alimonti OFM cap, I miei giorni con P. Pio, p 139