Omelia 3-7-14
Signore, per intercessione di S. Tommaso, aumenta la nostra fede
SAN TOMMASO, APOSTOLO
(sec. I) Festa
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Tommaso significa in aramaico «il gemello», per questo Giovanni lo chiama col nome greco «Didimo» (Gv 11,16; 20,24). I sinottici si accontentano di nominare Tommaso nell’elenco degli apostoli (Mt 10,3; Atti 1,13); invece Giovanni, il cui vangelo si diffonde sui diversi modi di «conoscenza» o di «non accettazione» del messaggio di Cristo, sembra dare una grande importanza alle sue reazioni nella vita quotidiana degli apostoli. Per questo egli considera Tommaso quasi come un simbolo della loro incredulità: Tommaso percepisce subito le difficoltà e i pericoli di un viaggio a Gerusalemme, ma non ne afferra il profondo significato (Gv 11,16); con il suo realismo non si entusiasma alle prospettive del discorso del Signore durante l’ultima Cena (Gv 14,1-6). Dopo la risurrezione pretende una conoscenza sperimentale e «carnale» del Cristo, quando si trattava di una conoscenza «spirituale», di fede (Gv 20,24-29). Ma alcuni giorni dopo si trova di nuovo in mezzo ai discepoli che avevano riconosciuto il Cristo risorto, e il suo riconoscimento di Gesù diviene una commossa professione di fede: «Signore mio e Dio mio» (Gv 20,28). La vita di Tommaso è un lungo itinerario che parte dal realismo umano e arriva alla conoscenza nello Spirito. Non si conoscono le circostanze dell’opera di Tommaso dopo la Pentecoste. Pare che abbia varcato le frontiere dell’impero romano verso la Persia e l’India. Ma questa tradizione medioevale, che attribuisce ad ogni apostolo un settore geografico, corre il rischio di non essere fedele alla dottrina. Il collegio degli apostoli, infatti, è responsabile della missione in tutto il mondo. Signore mio e Dio mio Dalle «Omelie sui vangeli» di san Gregorio Magno, papa |
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Ef 2, 19-22
Edificati sopra il fondamento degli apostoli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù.
In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 116
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Canto al Vangelo Gv 20,29
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.
Vangelo Gv 20, 24-29
Mio Signore e mio Dio!
Dal Vangelo secondo Giovanni
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».